Come già ampiamente preannunciato da lunedì il Piemonte tornerà a essere zona arancio. Lo ha confermato in serata il Presidente della Regione Alberto Cirio. In una nota su facebook Cirio scrive: “Il ministro Speranza ha appena comunicato che in base ai dati del Report settimanale, validato oggi dal CTS e dal Ministero della Salute, il Piemonte da lunedì 1 marzo passerà in zona arancione. L’Rt è cresciuto e si attesta sopra l’1 e la pressione ospedaliera sta aumentando. Ci viene chiesto purtroppo un nuovo sforzo e so che è un sacrificio grande. Al nuovo Governo abbiamo sollecitato che i ristori per le attività costrette a fermarsi siano immediati. È fondamentale”.
Per quel che riguarda le nuove restrizioni sono quelle già in vigore nella passata zona arancio (leggi qui per approfondire cosa si può fare e cosa no).
Ciò che lascia un po’ stupiti è che il rigore della zona arancio sia, questa volta, più preventivo che reale, infatti il famoso RT in Piemonte si attesta nel calcolo puntale a 1.02) e nel caso dell’Rt medio a 1.03). Cifre che seppure in leggero aumento, non dovrebbero essere così allarmanti. Ma l’arrivo della nuova zona arancio è più che altro preventiva, ossia adottata perché “non si peggiori poi”.
A destare maggiore allarme invece sono alcune zone puntuali della regione dove sono stati individuati dei cluster di contagio. E così da domani alle ore 18 i Comuni di Craveggia, Villette, Toceno, Malesco, Santa Maria Maggiore e Druogno, in Val Vigezzo nel VCO, entreranno in zona rossa come il Comune di Re, in zona rossa già da sabato scorso (e tale rimarrà) per un focolaio da variante inglese registrato nel comune montano di poco più di 700 abitanti. Scrive la Regione: “Nonostante da sabato 20 febbraio siano state disposte le misure restrittive aggiuntive, nell’area si rileva ancora un tasso di incidenza molto elevato e doppio rispetto al tasso medio delle tre settimane precedenti”. A scopo precauzionale, inoltre, la zona rossa entrerà in vigore da domani alle ore 18 anche nel Comune di Cavour, in provincia di Torino, a causa di un “sospetto focolaio da variante su cui sono in corso ulteriori approfondimenti. Le misure saranno in vigore fino al 5 marzo” conclude la Regione.
Quel che fa notizia} non è la mascherata dell’arancia (al posto del limone) di provenienza ignota (regole d’ingaggio… sconosciute) .. ma i mirtilli rossi locali, spesso in comuni dei quali si ignorava l’esistenza e per periodi brevissimi. Dovremmo ormai passare la vita a studiare centinaia di aggiornamenti la cui validità sarà di pochi giorni!!????