Il Piemonte approva la legge per dedicare una giornata al Valore Alpino

Nell’anno in cui gli Alpini festeggiano i 150 anni dalla loro fondazione partendo proprio da Torino, il Piemonte istituisce la “Giornata regionale del valore Alpino”.

“Il Valore Alpino rappresenta non solo il riconoscimento ai tanti valorosi alpini che hanno segnato con il loro sacrificio la storia del nostro Paese, ma indica l’obiettivo di porre al centro della vita delle comunità i valori di impegno civile di tanti volontari, protagonisti nelle attività di presidio e di intervento di fronte alle emergenze e alle necessità dei territori”. Lo ha detto oggi Carlo Riva Vercellotti, commentando l’approvazione in Consiglio regionale, della legge proposta dal Gruppo di Fratelli d’Italia sulla giornata del valore Alpino.

“La Legge approvata è interamente dedicata a sostenere e promuovere la storia, il patrimonio culturale, l’impegno e i valori rappresentati sul proprio territorio dal corpo degli Alpini. Andiamo a stanziare 100 mila euro l’anno per i primi due anni, rifinanziabili. Con tali risorse – commenta il Consigliere di Fratelli d’Italia e Presidente della Commissione bilancio – gli Alpini piemontesi potranno promuovere momenti di studio e commemorazione, restaurare sentieri e monumenti legati ai loro luoghi e molte altre iniziative di conservazione e valorizzazione della memoria”.

“Gli Alpini sono un patrimonio nazionale ed è doveroso che anche il Piemonte onori questo profondo legame con la storia ed i valori che ancora oggi dimostrano. Solidarietà, sacrificio, impegno, lo vediamo nei vari interventi di emergenza; lo abbiamo visto in questi due anni di pandemia nelle varie attività di prevenzione a fianco delle autorità sanitarie: il contributo degli Alpini non è mai mancato ed è sempre stato caratterizzato da impegno, tenacia, discrezione. Grazie a questa legge – continua Riva Vercellotti – potranno dunque essere promossi e sostenuti progetti realizzati con la Protezione Civile e il Soccorso Alpino; pensiamo, a titolo esemplificativo, a corsi di formazione dedicati alla tutela dell’ambiente e del territorio, della solidarietà e della cittadinanza attiva. Potranno inoltre essere finanziati interventi educativi per sensibilizzare i più giovani ai valori di condivisione e di rispetto delle regole di cui gli Alpini sono da sempre portatori. La Regione istituirà altresì borse di studio rivolte agli studenti per ricerche ed elaborati sull’attività del corpo degli Alpini e sul ricchissimo patrimonio storico, letterario e musicale che esso conserva e tramanda in un secolo e mezzo di vita, promuovendo altresì seminari e viaggi d’istruzione sui luoghi legati alla loro memoria. Tutti avvertiamo un profondo senso di gratitudine e riconoscenza verso gli Alpini. Per questo – conclude Riva Vercellotti – l’obiettivo di valorizzare il Valore Alpino dovrà abbracciare tutto l’anno con iniziative ed eventi, soprattutto nel coinvolgimento delle scuole e dei giovani”.

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3 Commenti

  1. In caso di terza guerra mondiale dovremmo disporre anche dei soldati oppure crediamo di importarli come si confida di aver gran successo col granturco e il gas naturale liquefatto?
    Gli alpini rimasti sono (come gli altri militari) pochini e piuttosto vecchiotti (ai produttori di armi interessa venderle, mica che le sappiamo usare) .. siamo anzianotti .. perché puntiamo sull’esperienza?
    Il servizio di leva obbligatorio potrebbe essere ripristinato .. basta che lo voglia un PdR e un PdC che agiscano per conto e nell’0interesse del popolo italiano .. si può pretendere tale leccornia ??? .. ormai ce la siam scordata da tempo!!
    ci vorrebbe un miracolo.
    ..
    Ma per capire se l’obbligo di leva, con chiamata alle armi, possa essere ripristinato in caso di guerra, dobbiamo leggere l’articolo 1929 del codice militare, che tratta della “sospensione del servizio obbligatorio di leva e ipotesi di ripristino”. Nel 1° comma si legge che: “le chiamate per lo svolgimento del servizio obbligatorio di leva sono sospese a decorrere dal 1° gennaio 2005”.
    Ma il 2° comma afferma il servizio di leva potrebbe anche essere ripristinato tramite decreto del Presidente della Repubblica, su precedente delibera del Consiglio dei Ministri. Questo potrebbe accadere se “il personale volontario in servizio è insufficiente e non è possibile colmare le vacanze di organico in funzione delle predisposizioni di mobilitazione”.
    https://www.informazioneoggi.it/2022/05/17/guerra-italiani-richiamati-alle-armi/#:~:text=Nel%201%C2%B0%20comma%20si,delibera%20del%20Consiglio%20dei%20Ministri.

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