Omicidio di Casale, Beccuti resta in carcere

E’ stato convalidato l’arresto di Guglielmo Beccuti, il 23enne colpevole di aver prima sgozzato il padre e poi aver dato fuoco al cadavere nel giardino della villetta di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria. L’interrogatorio del giovane, che si trova in carcere a Vercelli, si è svolto oggi pomeriggio . Guglielmo aveva confessato già lunedì l’omicidio. “L’ho ucciso io” aveva detto agli inquirenti. Secondo quanto raccontato tutto sarebbe successo al pomeriggio, attorno alle 16. Il giovane ha spiegato che con il padre c’erano già state liti nei giorni precedenti. Discussioni sentite e confermate anche dai vicini di casa. Il padre gli avrebbe dato anche dell’inetto. Sarebbe stata questa frase a far scatenare la rabbia di Guglielmo. Il ragazzo ha afferrato una lama e lo ha colpito alla gola. Poi, una volta morto ha appiccato il fuoco in giardino e ne ha bruciato i resti. Vegliandolo fino a sera e non permettendo a nessuno, nemmeno alla madre inconsapevole di quanto stesse accadendo, di avvicinarsi. Solo arrivata la notte il giovane è fuggito con l’auto rubata al padre. Ha vagato in stato confusionale per le campagne casalesi. A quel punto, dopo averlo visto fuggire, la madre ha dato l’allarme chiamando la polizia. Gli agenti hanno rintracciato il 23enne solo dopo alcune ore. In commissariato poi è arrivata la confessione. Ancora da capire i motivi che lo hanno spinto, come in un rituale, a dar fuoco ai resti del padre. Beccuti, laureato in filosofia e molto conosciuto in città era preoccupato da qualche tempo per la salute mentale del figlio. Sul corpo della vittima è stata disposta l’autopsia che verrà eseguita già domani.

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