Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie, ha lanciato nei giorni scorsi una campagna di sensibilizzazione sul grave problema delle sempre maggiori e più pericolose violenze che gli infermieri e gli operatori della sanità subiscono negli ospedali.
La campagna di sensibilizzazione, che prevede anche dei video virali diffusi su tutti i canali social, ha come testimonial Marisa Laurito e Simona Ventura (vedi i link ai video sotto), ed è riassunta dall’hashtag #Noviolenzasuglinfermieri.
L’intento del sindacato, che estende la campagna anche al Piemonte, è porre la questione delle violenze subite dagli infermieri a tutte le realtà aziendali, comprese quelle della nostra regione, per sviluppare in collaborazione con il sindacato azioni che tutelino gli infermieri e gli operatori di ospedali e pronto intervento. Per questo il Nursing Up chiede alla Regione un incontro urgente “per realizzare assieme un programma d’intervento a tutela di infermieri e operatori, che riguardi tutte le realtà della regione”.
Spiega il Nursing Up in una nota: “La questione è urgentissima, come dimostra l’ennesimo caso che solo un paio di giorni fa è accaduto al Mauriziano di Torino, in cui un giovane, ubriaco, si è scagliato contro gli operatori. Basti pensare che in Italia un infermiere su 10 ha subito violenze sul lavoro, e il 4% è stato minacciato con una pistola. Cifre che devono far riflettere e si rispecchiano anche sulla nostra regione, dove le aggressioni sono in aumento e il personale, già sfiancato da turni massacranti, è molto preoccupato”.
Claudio Delli Carri, segretario regionale del Piemonte e Valle d’Aosta del Nursing Up sottolinea: “La risposta che la dirigenza dell’Asl Città di Torino ha posto in essere, con l’assunzione di guardie giurate da posizionare nei luoghi più caldi, di prima assistenza, perché garantiscano un minimo di sicurezza in più, è un primo passo. Il problema però è strutturale. Va riconosciuto, anche a livello politico, il rischio che i colleghi affrontano ogni giorno a contatto con l’utenza più violenta, ad esempio nei pronto soccorso o nelle situazioni di soccorso esterno. Le aziende di tutta la regione dovrebbero farsi carico di sviluppare progetti di tutela degli infermieri e operatori, magari anche sfruttando quella che è la strada tracciata dall’asl Città di Torino. Siamo pronti ad incontrare l’assessorato, anche subito, per realizzare assieme un programma d’intervento a tutela di infermieri e operatori, che riguardi tutte le realtà della regione. Il nostro è di per sé un mestiere usurante, non può trasformarsi anche in un mestiere in cui si rischia costantemente l’incolumità fisica”.
Ecco i video della campagna