Nulla di fatto all’incontro in Regione per la stabilizzazione dei precari in sanità. I sindacati uniti: siamo pronti alla mobilitazione

Sale la tensione tra Regione e sindacati del personale sanitario, infermieri, amministrativi, professionisti della sanità e operatori, che oggi hanno avut in contro in piazza Castello a cui hanno partecipato il Presidente del Piemonte Alberto Cirio, l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi e i rappresentanti delle sigle principali (Cgil, Cisl, Uil, Nursing Up e Fials). Oggetto della discussione la stabilizzazione del personale precario, che vede in bilico i propri contratti a termine. Molti di questi contratti a tempo determinato erano stati fatti per le necessità urgentissime legate all’emergenza Covid. Oggi, per i sindacati che hanno diffuso una nota congiunta dopo l’incontro, le posizioni si sono dimostrate distanti tanto che “è stata palesata una sostanziale chiusura alla nostra richiesta di investire economicamente da parte della Regione sul capitolo del personale mediante l’aumento dei tetti di spesa delle AA.SS.RR.”. E i sindacati ora, che parlano di un novo incontro che però non è ancora stato fissato, si dicono pronti alla mobilitazione generale del personale della Sanità.

“Oggi. abbiamo incontrato i vertici regionali in merito alla stabilizzazione del personale a tempo determinato del SSR – spiegano Fp Cgil Piemonte (Massimo Esposto), Cisl Fp Piemonte (Alessandro Bertaina), Uil Fpl Piemonte (Roberto Scassa), Nursing Up Piemonte (Claudio Delli Carri) e Fials Piemonte (Daniele Baldinu) – . Con grande rammarico abbiamo dovuto constatare che il Presidente della Regione ha avanzato una proposta che riteniamo ancora largamente insufficiente.
Non solo non convincono i numeri del personale avente i requisiti per la stabilizzazione rappresentatici dall’Assessorato che risultano essere massivamente inferiori rispetto a quelli dichiarati nell’ultimo incontro – proseguono i sindacati -. Ma è il dato politico che ci preoccupa di più; da parte del Presidente, infatti, si è palesata una sostanziale chiusura alla nostra richiesta di investire economicamente da parte della Regione sul capitolo del personale mediante l’aumento dei tetti di spesa delle AA.SS.RR.
Siamo pronti a sottoscrivere l’accordo per garantire la stabilizzazione dei precari, ma crediamo non accettabile che queste avvengano esclusivamente a scapito del turn over. Ci aspettiamo pertanto che al prossimo incontro la Regione si presenti con una posizione più vicina alle nostre richieste. Differentemente sarà mobilitazione regionale. Ribadiamo che il rilancio del SSR non può che passare attraverso un adeguato aumento delle dotazioni organiche che scongiuri il collasso del sistema e la continua richiesta alle lavoratrici e lavoratori di sostenere gravosi carichi di lavoro. È necessario quindi che la Regione capisca che la programmazione sanitaria passa principalmente dall’investimento sul personale”.

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