Missione compiuta: la Pro supera il Carpi e passa il turno di Coppa Italia

Gilardino aveva detto di voler passare il turno e così è stato fatto. Al “Piola” la Pro Vercelli supera 1-0 il Carpi nel secondo turno di Coppa Italia di serie C grazie a un gol del rientrante Varas, vero protagonista del match.

Come anticipato alla vigilia Gilardino opera un consistente turnover. 4-3-3 con Saro tra i pali; difesa a quattro con Iezzi, Carosso, Auriletto e Volpe; a centrocampo Varas, Grossi e Merio; in avanti Della Morte, Ciceri e Romairone.

Al 10′ Pro in vantaggio con Varas che capitalizza con una forte botta di sinistro il cross di Iezzi. Rossini para, ma quando il pallone ha già oltrepassato la linea. Al 24′ palo di Auriletto che di tacco tenta di deviare in rete il corner di Grossi. La supremazia è dei padroni di casa. Al 43′ pennellata perfetta di Della Morte sulla testa di Romairone che la alza troppo. Prima della fine del primo tempo Volpe è costretto a uscire dal campo. Si va a riposo con la Pro avanti 1-0.

In avvio di ripresa Gilardino opera tre cambi: Foglia, Russo ed Erradi al posto di Volpe, Romairone e Varas. Al 55′ ammonito Grossi per fallo su un giocatore del Carpi (nella prima frazione il giallo era toccato a Varas e poi a Russo). Al 71′ fuori Ciceri per Cecconi. Il Carpi si avvicina timidamente all’area vercellese, ma senza pungere troppo. All’82 tocca a Zaffiro per Grossi.

L’arbitro concede quattro minuti di recupero, ma non succede nulla. Finisce così 1-0. Unico neo l’infortunio a Volpe che sembra piuttosto serio. Al prossimo turno la Pro Vercelli incontrerà la vincente di Juventus U23-Alessandria.

Il top. Varas. Nel primo tempo fa il bello e il cattivo tempo. È ovunque. Pregevole il gol dell’1-0, un mix di coordinazione e potenza. Bentornato.

Il flop. Ciceri. Gilardino gli dà una chance per mettersi in mostra, ma del reparto offensivo sembra il meno convinto. Gli serve ulteriore minutaggio.

Massimiliano Muraro

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1 commento

  1. Bravissimo Gilardino. Quando si vince facendo “ruotare” la panchina vuol dire che ha in mano lo spogliatoio. Maluccio, ma niente di grave, solo Ciceri: tanta eloquentia ma pochi fatti; e Romairone che, nell’unica occasione, ha dimostrato di essere
    un po’ troppo precipitoso.

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