Maura Forte: “Spiace che alla manifestazione per i lavoratori LivaNova mancassero Comune, Provincia e Regione”

L’ex sindaco di Vercelli Maura Forte

Riceviamo e pubbichiamo

 

E’ doveroso esprimere la massima solidarietà verso gli 83 lavoratori che in questi giorni stanno vivendo il dramma, insieme alle loro famiglie, della possibile perdita del posto di lavoro. La riorganizzazione aziendale della Livanova, che prevede lo spostamento della produzione delle valvole cardiache biologiche a Vancouver, sacrifica ancora una volta il nostro territorio. Ottima l’azione dei sindacati che si sta prodigando anche con la richiesta di un tavolo di crisi al MISE. E’ il momento di far fronte Comune, i Sindacati e le Istituzioni insieme ai lavoratori per un confronto duro e costruttivo al fine di comprendere le intenzioni dell’azienda stessa.

 

Ben ha fatto il sindaco di Saluggia ad intervenire in prima persona, organizzando una iniziativa pubblica,  invitando i  sindaci del territorio, i rappresentanti delle diverse  Istituzioni, i Sindacati, i dipendenti della Sorin, perché il problema non è circoscritto a Saluggia ma è del territorio tutto e come tale deve essere affrontato.  Nel distretto industriale Sorin a Saluggia lavorano cittadini di varia provenienza territoriale, compresi residenti nel Comune di Vercelli. Parecchi sindaci presenti all’iniziativa organizzata a Saluggia, rappresentati dei comuni del basso vercellesi e chivassese,  i sindacati, spiace invece prendere atto dell’assenza totale di rappresentanti  della Regione Piemonte, della Provincia di Vercelli e del Comune di Vercelli. La  vicinanza ai lavoratori e l’impegno per cercare soluzioni che possano evitare l’impoverimento occupazionale della nostra realtà territoriale deve essere un obiettivo primario dei nostri amministratori.

Inoltre, il Sindaco Corsaro è presidente regionale di ANCI Piemonte, pertanto sarebbe stata molto rappresentativa e significativa la sua presenza a Saluggia.

E’ importante partecipare alle inaugurazioni, gioiere in piazza improvvisandosi Babbo Natale in occasione dell’accensione delle luminarie, ma quando ci sono a rischio posti di lavoro la partecipazione è molto più significativa ed importante  perché quelle famiglie se non si trova una soluzione celere trascorreranno purtroppo un triste Natale.

 

Maura Forte

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1 commento

  1. Io vedo SOLO due soluzioni: rifare l’IRI o qualcosa di simile (possibile) e l’altra, piuttosto improbabile, mandare la nostra Marina Militare in acque canadesi e, solamente in quel momento … chiedere un meraviglioso “tavolo”.
    Ci sarebbe un terza possibilità: fare un regalo grosso alla multinazionale .. ma l’IRI costa meno ed è più sicura.
    Non è che io sia un genio, lo dicono in tanti ma purtroppo è roba fascista e forse “non si può”, l’UE non vuole:
    https://www.ilprimatonazionale.it/economia/ricreare-iri-ottima-idea-138433/

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