Marco Buticchi ritorna sabato alla Mondadori per presentare il suo nuovo libro

Marco Buticchi con Fabrizio Marinone alla Mondadori di Vercelli nel dicembre del 2019

Sabato, alle 17,30, lo scrittore Marco Buticchi, torna alla Mondadori, dopo quasi tre anni, per presentare il suo nuovo libro “Il Serpente e il Faraone”, e anche stavolta con il suo “intervistatore” vercellese prediletto, Fabrizio e Marinone.

Il “re dell’avventura” venne alla Mondadori nel dicembre del 2019 per presentare “Stirpe di navigatori”, che narrava l’ennesima impresa dei coniugi Sara Terracini e Oswald Breil. Stavolta, colloquiando con Marinone, si occuperà, ovviamente in forma romanzata, e da par suo, di una delle scoperte più importanti nella storia dell’archeologia, quella della tomba di Tutankhamon.

Era il 4 novembre 1922: nella Valle dei Re, viene scoperta la tomba di Tutankhamon. La febbre dell’antico Egitto infiamma il mondo intero. L’egittologo Howard Carter e il suo finanziatore, il conte di Carnarvon, si trovano d’improvviso al centro dell’attenzione e, accanto alla curiosità di scoprire i segreti di una civiltà così lontana e misteriosa, si scatenano ben presto invidie, voci malevole e leggende di maledizioni.

In Europa, intanto, nonostante il primo conflitto mondiale sia da poco terminato, sembra si corra incontro a una nuova, terribile guerra. A ravvivare le braci è, in particolare, il crescente antisemitismo, alimentato anche dal servizio segreto zarista, l’Ochrana, che fa redigere un falso documento – i Protocolli dei Savi anziani di Sion – per gettare di­scredito sulla finanza ebraica. Ma quando le manovre occulte di queste forze eversive sembrano a un punto morto, la scoperta del sepolcro del faraone bambino giunge come una provvidenziale soluzione.

Non soltanto per via dei favolosi tesori che contiene, ma anche per i papiri perduti, quei papiri che – a detta dei responsabili della spedizione archeologica, Carnarvon e Carter – “sarebbero stati in grado di stravolgere i fondamenti delle religioni”.

Materia affascinante per un narratore come Buticchi.

 

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