L’UPO acquista tablet e modem portatili per la teledidattica

Dopo aver effettuato un sondaggio tra gli studenti, l’Università del Piemonte Orientale ha deciso di impiegare il fondo stanziato dal Ministero acquistando tablet e modem portatili wi-fi (le cosiddette “saponette”), da destinare a tutti coloro che si trovano in fasce deboli di reddito.

Sarà ampliato il contratto con Google per fornire migliori servizi di videolezione; in particolare si proverà un nuovo sistema basato su tecnologie Kaltura/Zoom. Si cercherà anche di attrezzare le aule principali di tutte le sedi per gestire professionalmente la teledidattica. Infine si acquisterà un software per la prenotazione e per la gestione delle lezioni in presenza, nonché per lo smaltimento delle code.

La decisione è stata presa dopo che l’ateneo ha condotto un’indagine sulla dotazione tecnologica degli studenti. I professori Maurizio Lana, Roberto Barbato e Davide Porporato hanno somministrato un questionario cui ha risposto oltre il 30% dei destinatari, una percentuale molto alta, che consente di prendere le misure necessarie per risolvere i problemi.

La quasi totalità degli iscritti (82,6%) riesce a collegarsi alle lezioni e agli esami online; solo una piccola parte (3,5%) non vi riesce in alcun modo, soprattutto perché non dispone di una connessione alla rete. Di norma ci si connette da casa, cosa che comporta la condivisione della connessione con altri familiari (talvolta con tre, anche con quattro altre persone).

Solo il 12% degli studenti e delle studentesse ha una connessione tutta per sé. Usano di solito un pc o un notebook; solo il 14% utilizza uno smartphone o un tablet. Più della metà degli utenti si connette con ADSL, che regge con difficoltà molteplici sessioni video contemporanee; il 26% si connette con fibra ottica; il 15% attraverso lo smartphone.

Complessivamente si dichiarano soddisfatti della connessione usata; si lamentano soprattutto della sua instabilità e della difficoltà a riprenderla una volta che è caduta. Su coloro che hanno risposto al questionario, il 43% è soddisfatto delle videolezioni, il 38% abbastanza, il 19% è insoddisfatto.

«Come abbiamo già dichiarato – ha commentato il rettore Gian Carlo Avanzi – abbiamo intenzione di iniziare l’anno accademico a fine settembre con lezioni in presenza, da trasmettere in streaming o da registrare e caricare sulle piattaforme del Web. Per questo è necessario mettere ogni studente nelle condizioni ottimali per fruire della didattica in presenza o in remoto e garantire il diritto a seguire le lezioni. Al contempo, nella malaugurata ipotesi in cui si dovessero verificare nuove emergenze, saremo pronti ed efficaci a fronteggiarla nuovamente. Lo studente è sempre il primo dei nostri pensieri».

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1 commento

  1. Il mio professore di diritto pubblico era un comunista e pensava che l’Universita’ fosse un luogo di socializzazione e crescita umana. Diversamente, diceva, invece di ” Universita’ ” tanto valeva scrivere ” Esami “. Ma allora quando veniva l’influenza non si facevano tante storie come quest’anno. Ora neppure “esami” .. L’Universita’ gli sarebbe parsa un “Flipper” … ma senza la moneta da 50 lire, servira’ serve .. “la carta”

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