L’Isde (Medici per l’Ambiente): “Perché Comune e Asl non fanno approfondimenti epidemiologici?”

Riceviamo e pubblichiamo:

ISDE Vercelli apprende solo recentemente dagli organi di stampa locali come purtroppo, sia il Comune di Vercelli che la stessa ASL VC non abbiano dato seguito ad oggi a nessun approfondimento epidemiologico al fine di comprendere le criticità sanitarie dei vercellesi che già diverse ricerche (ARPA/OSAV) hanno evidenziato nel recente passato. Riteniamo inoltre molto grave che una mozione comunale di oltre 1 anno fa sia rimasta disattesa nonostante prevedesse il coinvolgimento di vari enti preposti e di ricercatori/professionisti al fine di approfondire alcuni studi epidemiologici e definire così le cause di alcuni dati sanitari preoccupanti osservati nelle indagini pregresse.
Crediamo che un osservatorio aziendale debba certamente dedicarsi alla promozione della salute , anche dotandosi di risorse e personale in modo da valutare, quantificare e affrontare i rischi legati all’ambiente e tutte le conseguenze che certe esposizioni posso indurre nella salute delle persone; ISDE chiede ciò in quanto il nesso ambiente-salute è ormai dimostrato da numerose pubblicazioni sia locali, nazionali e internazionali. A tale riguardo auspichiamo la ripresa dell’attività dell’OSAV (attivo nel triennio 2016-2018) che, inspiegabilmente, non è stato più riattivato da quest’ultima amministrazione e che potrà certamente, in collaborazione con altri enti preposti, proseguire gli studi di monitoraggio e ricerca sui rischi ambientali dei vercellesi anche nei contesti occupazionali passati.
Inoltre nei primi giorni del 2022 ISDE Vercelli ha reso pubblico sui giornali locali l’esito del referto epidemiologico sul capoluogo riguardante gli esiti della mortalità complessiva nell’ultimo decennio dove si dimostrava che l’area di ricaduta dell’inceneritore presenta una precocità di decessi in termini di età e anni persi ma tale elaborato (bene ricordare che è stato prodotto a titolo completamente gratuito) non ha ricevuto nessun riscontro dai vari enti preposti cadendo nel silenzio più assoluto.
Infine diviene imprescindibile non commettere gli ennesimi errori del passato quando, per favorire l’insediamento di un’azienda con indubbio impatto ambientale e sanitario (vedi pelletes), si è voluto ignorare la salute dei vercellesi che già, a causa di esposizioni passate (Inceneritore, Polioli, Chatillon), stanno pagando un prezzo altissimo in termini di patologie oncologiche e non solo ; tale politica è da noi ritenuta obsoleta, in quanto appartenente ad un periodo storico ormai superato, quando non vi erano la sensibilità e conoscenze scientifiche attuali in merito a esposizione ambientale, ad inquinanti e salute.

Consiglio direttivo e scientifico Isde-Medici per l’Ambiente, Vercelli

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1 commento

  1. l’ Isde-Medici per l’Ambiente, Vercelli ha ragione!!! ed è davvero ..
    ” molto grave che una mozione comunale di oltre 1 anno fa sia rimasta disattesa nonostante prevedesse il coinvolgimento di vari enti preposti e di ricercatori/professionisti al fine di approfondire alcuni studi epidemiologici e definire così le cause di alcuni dati sanitari preoccupanti osservati nelle indagini pregresse”.
    Purtroppo ognuno cerca solo dove ha voglia di cercare .. vale per asl, arpa e forse anche per i Comune? .. chi è il principale responsabile della grave omissione io non saprei dire ! …
    .. e (infine) forse non si vogliono correre rischi .. che L’APPROFONDIMENTO non divenga un’abitudine … non si sa mai che qualcuno voglia approfondire anche “l’andamento epidemiologico” della conosciutissima-sconosciuta (la covid-19) .. che non si finisca col mandar in galera i responsabili per gli errori (o “errori”?) della linea seguita, iniziative e come esposta in narrativa ad uso del Popolo.
    A darsi da fare e a scoprire qualcosa non sono quasi mai i “Buoni”, i Puri, ma più probabilmente i “Cattivi”!!? Ecco un caso da APPROFONDIRE:
    https://www.databaseitalia.it/bio-laboratori-usa-in-ucraina-16-milioni-a-kharkov-per-studiare-coronavirus-dei-pipistrelli-prima-del-sars-2/

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