La “serata perfetta” di musica con Giulia Rimonda ed Emmanuel Tjeknavorian

In questi campionati europei di calcio si parla spesso di “partita perfetta”, di un giocatore o di una squadra. Ieri, al teatro Civico, c’è stata una serata perfetta di musica, che ha consacrato le qualità violinistiche della diciannovenne Giulia Rimonda  alle prese con il Secondo Concerto per violino e orchestra di Prokofiev, e rivelato al mondo viottiano, che già era rimasto impressionato, l’anno scorso, dalla sua performance come violinista, lo straordinario talento anche di direttore d’orchestra del giovane austriaco Emmanuel Tjeknavorian. Il vincitore del secondo premio al Sibelius ha prima diretto la Ducale nel Concerto suonato da Giulia Rimonda, poi è risalito sul podio per guidare l’Orchestra ormai di fatto vercellese nella Sinfonia numero 4 di Beethoven. Per l’occasione, la Ducale ha concesso una serata di riposo al suo fondatore, direttore stabile e violino solista Guido Rimonda e ha schierato ben 41 elementi, tra i quali tre strumentisti di spalla dell’Orchestra della Rai di Torino: il violinista Roberto Ranfaldi, la violista Ula Zebriunaite e il violoncellista Massimo Macrì. 

Dal palco, Guido Rimonda, in compagnia della giovanissima pianista Valentina Kaufman, che ha costituito un solidissimo, straordinario duo con Giulia Rimonda, ha ammirato la performance della figlia, della sua orchestra e di Tjeknavorian.

Giulia Rimonda è stata semplicemente bravissima; e se due anni fa, non ancora diciassettenne, aveva suscitato ammirati consensi nel Concerto di Ciaikowskij, stasera è parsa una violinista ormai matura (a 19 anni!), solida, che non concede niente agli effetti speciali (anche la scelta del bis è stata rigorosa e coerente: un Bach inappuntabile, l’Andante dalla seconda Sonata 1003), ma che cura la singola nota con attenzione spasmodica, suonando senza paure o tentennamenti.

Con il Domenico Montagna del 1720 ha onorato la sua città adottiva e di riflesso anche quel Viotti che papà Guido ha consentito a Vercelli, all’Italia intera e al mondo di riscoprire. Il violinista e compositore di Fontanetto Po sarebbe orgoglioso di questa bellissima diciannovenne che, suonando il suo strumento prediletto, dispensa, in modo magistrale musica, musica e solo musica. Cioè fa quello che dovrebbero fare tutti i veri strumentisti, senza vezzosi o forzati sdilinquimenti. Perché la musica, la grande musica è una cosa maledettamente seria.

Ben lo sa anche Emmanuel Tjeknavorian, considerato ormai uno dei migliori violinisti della nuova generazione e, adesso, anche tra i più quotati direttori d’orchestra. Sembra incredibile, per chi ha ascoltato ieri il suo Prokofiev (perfetta l’affinità elettiva con Giulia) e, successivamente, la sua Quarta Sinfonia di Beethoven, che questo viennese di 25 anni abbia incominciato a studiare direzione d’orchestra con il padre, Loris, solo sette anni fa. Perché è stata tale la padronanza, la capacità di evocare immagini con i gesti (la bacchetta “disegnava” anche i suoni, ma la mano sinistra non era da meno) che, chiudendo gli occhi, si poteva immaginare un direttore assai più “navigato”.

Per la direzione orchestrale dev’essere davvero, in Europa, ma anche in Italia, un momento magico e Tjeknavorian, in questo gotha delle giovani bacchette sta sicuramente occupando un posto di rilievo. E visto che tra i direttori più affermati ci sono anche donne, come le italiane Beatrice Venezi, di Lucca, la romana  Speranza Scapucci, la palermitana Maria Luisa Macellaro e la fiorentina Valentina Peleggi, ci sentiamo di pronosticare che tra non molto anche una musicista intelligente e profonda come Giulia, avendo come esempio il poco più anziano Emmanuel (ma anche il padre), deciderà di esplorare la strada della direzione orchestrale.

Tornando al concerto di ieri, tutto ciò ci porta a tornare sul concetto della “serata perfetta” di musica. Sentiamo di averla vissuta e ringraziamo il tris d’assi (solista, direttore, orchestra) che ce l’ha fatta assaporare.

Edm

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1 commento

  1. Sulla straordinaria bravura dei due protagonisti non c’erano dubbi .. ciò in cui speravo era un annuncio con una certa pompa e .. gaudium magnum, invece i toni (come sempre) perfettamente calibrati del commento .. e le “semplici” .. “affinità elettive” .. mi deludono un po’ .. lascaino aperto il dubbio .. ma c’è tempo, loro hanno tempo. Auguro lo stesso all’eccezionale connubio elettivo .. figlie femmine!
    https://www.youtube.com/watch?v=KwjsGurTa14

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