La dottoressa Roberta Petrino, di cui ormai tantissimi vercellesi e non solo conoscono la storia, i problemi avuti (e risolti) a causa del Covid e l’amicizia fraterna con Carlo Olmo, ha scritto poco fa questo bellissimo messaggio dedicato alla sua squadra della Mecau (che significa Medicina e Chirurgia d’Accettazione e Urgenza) dell’ospedale Sant’Andrea, che comunemente chiamiamo Dea. il primo fronte ospedaliero in questi mesi contro il Covid.
Ecco che cosa ha scritto
”Ecco. La squadra della MECAU di Vercelli in una foto di qualche giorno fa. Apparentemente tutti sereni. Apparentemente. Perché quando sono tornata dopo la mia assenza forzata ho visto negli occhi e sentito nelle parole degli infermieri e medici e oss la stanchezza, la fatica, la paura. Dopo 60-70 giorni di vita sconvolta, di riposo saltato, di ferie vietate, di paura di andare a casa e di contagiare i propri famigliari, di timore di toccare i propri figli, di ansia nel non sapere quando tutto questo finirà, lo sconforto è dietro l’angolo.
Io voglio spendere qui queste parole per tutti loro. Per i medici. Per gli infermieri. Professionisti eccezionali. Hanno saputo imparare e far fronte a un evento epocale con serietà e professionalità straordinaria. Sono stati rigorosi, umani, coraggiosi, buoni. La #medicinademergenzaeurgenza è una disciplina un po’ maltrattata, poco riconosciuta, insostituibile. Queste donne e questi uomini hanno messo il cuore, il cervello e l’anima per fare da diga all’onda di maremoto che si abbatteva su di noi. Hanno saputo curare, stabilizzare, organizzare, stringersi e allargarsi, aggiungere sempre un posto in più, adattarsi agli eventi, ascoltare, parlare, comunicare. Io sono orgogliosa di lavorare con tutti loro. Credo di essere molto fortunata. E fortunati sono tutti i pazienti che hanno avuto e avranno a che fare con loro. Grazie di cuore”.
