L’8 dicembre a Roma prima assoluta del “Concerto di Asigliano” di Angelo Gilardino

Gilardino con il sindaco Carlina Ferraris nella sala consiliare del Comune di Asigliano il 16 novembre scorso

 

Il “Concerto di Asigliano”, composto da Angelo Gilardino nei giorni del lockdown, trova finalmente una prima esecuzione mercoledì prossimo, 8 dicembre, a Roma, al teatro Palladium. Quello dedicato, nel titolo, al suo paese d’origine che il 16 novembre scorso, giorno del suo 80° compleanno, gli ha consegnato la “cittadinanza onoraria”, è un concerto del tutto singolare nell’opera del maestro vercellese perché non c’è la chitarra, né come strumento concertante né nell’organico orchestrale.

Il “Concerto di Asigliano” è infatti stato concepito dal grande chitarrista e compositore per contrabbasso e sette strumenti: un flauto, un clarinetto, un fagotto, due violini, una viola e un violoncello. Su magnifica iniziativa del direttore artistico dell’Associazione Roma Tre Orchestra Valerio Vicari, il Concerto di Asigliano è stato inserito nel programma di una serata memorabile che si intitola: “La musica italiana, da Ermanno Wolf-Ferrari ai giorni d’oggi. Omaggio ad Angelo Gilardino”.

Il programma si aprirà con il Quintetto per pianoforte in Re bemolle maggiore opera 6 del compositore veneziano Ermanno Wolf-Ferrari, uno dei più amati nel nostro Paese, che visse tra la fine dell’800 e la metà del Novecento, distinguendosi soprattutto per l’attività di operista (con una particolare predisposizione nella trasposizione lirica dei testi di Carlo Goldoni), ma anche, nell’ultima parte della vita, per una produzione strumentale che, rifuggendo dalle novità introdotte dall’allora imperante Seconda Scuola di Vienna, si affidava a criteri di grande cantabilità. Pianista sarà il giovane friulano Matteo Bevilacqua che grazie al Roma Tre Orchestra, si sta imponendo all’attenzione generale nel nostro Paese.

Giulio Tampalini, con Gilardino, alla Camera per la presentazione del libro su Castelnuovo-Tedesco

Poi si passerà al Concerto di Asigliano, in cui il contrabbassista sarà Massimo Ceccarelli, uno dei più grandi strumentisti italiani che, tra l’altro è pure un affermato chitarrista e compositore.

E, a proposito di solisti straordinari, è di assoluta eccellenza, anche il terzo ad esibirsi, il chitarrista Giulio Tampalini  (che era tra l’altro presente alla bella cerimonia di Asigliano in onore di Gilardino), che chiuderà il programma, eseguendo, con la Roma Tre Orchestra, diretta dall’italo-russo Sieva Borzak il meraviglioso Concerto n° 1 per chitarra e orchestra di Mario Castelnuovo-Tedesco.

Questo ennesimo omaggio ad Angelo Gilardino per i suoi 80 anni non poteva avere interpreti migliori ed essere collocato in una serata in cui, con lui, vengono celebrati due compositori che hanno lasciato una traccia importante nel nostro Paese. Uno dei due, in particolare, Castelnuovo-Tedesco, costretto a fuggire dalla sua Firenze, per riparare negli Usa, negli Anni del fascismo e delle sue ripugnanti leggi razziali, perché era ebreo, intrattenne, negli ultimi anni di vita un epistolario con Gilardino, di cui il compositore vercellese ha dato conto in una bellissima biografia scritta su di lui.

Uscito all’inizio del 2018, e presentato ufficialmente alla Camera, come “risarcimento” dell’Italia al compositore fiorentino, l’opera edita dalla Curci e scritta da Gilaerdino si intitolava: “Mario Castelnuovo-Tedesco: un fiorentino a Beverly Hills”. Quel giorno, a Roma, con Gilardino c’erano, a rappresentare il Comune di Vercelli, su delega della sindaca Maura Forte, il compianto assessore Andrea Raineri e la collega di giunta Daniela Mortara. E, ad eseguire le musiche per chitarra di Castelnuovo-Tedesco, c’’era proprio Tampalini.

Due mesi mesi dopo, a marzo, il libro fu presentato anche a Vercelli, nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio, su volere dell’allora presidente Fernando Lombardi, dall’autore che dialogò con il vice direttore di TgVercelli Enrico De Maria. In quella circostanza eseguirono opere del “signorile umanista toscano” (la definizione è di Massimo Mila) il chitarrista Alberto Mesirca e il tenore Leonardo De Lisi.

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