Incantevole racconto di Barberis al Kiwanis sulla toponomastica cittadina

Il giornalista Marco Barberis, autore di un libro tanto curato e prezioso quanto purtroppo introvabile (forse sarebbe il caso di ristamparlo, aggiornandolo) sulla toponomastica vercellese, con belle foto di Fabio Bourbon, Dove hai detto che abiti?, ha intrattenuto i soci del Kiwanis Club di Vercelli con una piacevolissima conferenza. E’ accaduto giovedì sera al Circolo Ricreativo. Presentato dal neo presidente, Mario Barasolo Barberis ha parlato di personaggi vercellesi (noti e meno noti) cui sono intitolate vie cittadine. E l’ha fatto anche per perorare l’appoggio di un club di servizio autorevole qual è il Kiwanis Club sulla battaglia che ha intrapreso da qualche tempo (anche con l’appoggio del giornale La Stampa) e che ha chiamato La Storia non sbiadisce.

Accompagnato dal giornalista Giuseppe Buffa, Barbneris è andato a scovare  le epigrafi di alcuni monumenti e targhe ormai del tutto illeggibili, prima fra tutte quella del grande fisico Galileo Ferraris, lo scopritore del campo magnetico rotante. Barberis ha detto che una scuola, il Liceo artistico, si è già messa a disposizione per aiutarlo a non fare sbiadire la Storia e altrettanto ha fatto un’impresa vercellese l’Alba Tetti che metterà a disposizione eventuali ponteggi a chi si proporrà per ridare visibilità alle epigrafi.

Al di là della sua sacrosanta crociata, Barberis è stato davvero brillante nel raccontare, con pochi, ma sapienti cenni la storia dei personaggi cui sono intitolate vie vercellesi, riportando anche curiosi aneddoti che li riguardano. Molto curioso ed emozionante il racconto sul tipografo Antonio Ranza (1741-1801) vero contestatore ante-litteram che combattè in pratica contro tutti: dalla nobiltà a Napoleone. Ranza, ricordiamolo, è stato il fondatore del giornale L’Amico del Popolo. 

Del senatore Mario Abbiate (1872-1954), Barberis ha ricordato lo straordinario gesto di coraggio di cui si rese protagonista durante il dibattuto parlamentare sul delitto Matteotti: fu infatti uno dei tre senatori (gli altri due furono Albertini e Sforza) ad attaccare senza fraintendimenti Mussolini.

Parlando di vie intitolate alla donne (assai poche nella nostra città), e sempre in tema di coraggio, Barberis ha citato la partigiana Livia Bianchi (1919-1945) che, catturata dai nazisti il 21 gennaio del ‘45 a Cima di Porlezza, con alcuni compagni, decise di morire assieme a loro, anche se, essendo una donna, era stata escluda dalla fucilazione. E’ medaglia d’oro alla memoria.

Insomma, una mezz’ora davvero incantevole quella regalata da Barberis al Kiwanis (Barasolo lo ha ringraziato con calore a nome di tutti). A nostro avviso sarebbe bello che qualcuno (il Comune?) proponesse alle scuole superiori di Vercelli di organizzargli un tour negli istituti cittadini, affinché gli studenti vercellesi siano edotti sulla toponomastica delle vie che frequentano tutti i giorni.

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1 commento

  1. Il libro è interessantissimo per tutti e dovrebbe esser davvero oggetto della proposta ..
    “A nostro avviso sarebbe bello che qualcuno (il Comune?) proponesse alle scuole superiori di Vercelli di organizzargli un tour negli istituti cittadini, affinché gli studenti vercellesi siano edotti sulla toponomastica delle vie che frequentano tutti i giorni.”
    Dato che si tratta delle strade che calpestiamo tutti i giorni, penso proprio che i ragazzi seguirebbero le storie con spontaneo entusiasmo-giocoso e la stessa attenzione dei convenuti alla presentazione del libro.
    Facciamo proposte ma .. dobbiamo sussurrarlo a mezza voce .. anzi, non diciamolo a nessuno .. riscoprire la nostra storia va contro il globalismo imperante e, peggio, Ranza era anche un federalista ante litteram :::
    https://www.lindipendenzanuova.com/convegno-vercelli-ranza/
    sssstttt!!

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