Durante la prima ondata di pandemia la storica Casa di Riposo e di Ricovero Ospitalità Cdr di Casale Monferrato (che oggi ha 270 assistiti) chiese e ottenne, come tante altre, aiuti concreti da Lupo Bianco, che la rifornì degli allora indispensabili (e introvabili, altrove) Dpi.
Oggi, l’istituto ha deciso di contraccambiare ufficialmente quell’indimenticabile gesto dell’avvocato Olmo, invitandolo in sede, in piazza Battisti, a Casale Monferrato, sia per consegnargli da parte del presidente Mario Botta, una targa di ringraziamento davvero speciale (l’attestato di Umanista di Agorà della Cdr), sia per fargli firmare un mattone che verrà installato in una costruzione speciale nel parco della grande struttura: onore riservato ai benefattori che si sono spesi a favore dell’istituto dai trecento anni dalla fondazione.
Olmo, che si era recato alla Cdr con la sua compagna Angela è stato inoltre intervistato sul significato della solidarietà e del “bene che va restituito da parte chi lo ha avuto” (vero leit motiv nell’esistenza del Lupo Bianco) dalla responsabile delle pr dell’ente Manuela Meni.
Commenta il filantropo vercellese: “Questa visita mi ha davvero commosso perché mi è stato detto che la funzione primaria di quell’istituto fu anche quella di fungere da orfanotrofio e per me, cresciuto all’inizio della mia vita, appunto in un orfanotrofio, si è trattato di un’emozione indescrivibile”.
La Ospitalità Cdr Casale Monferrato proporrà l’intervista attraverso i suoi canali social.