Gradevolissima presentazione del secondo libro di Valentina Petri

Ci sono presentazioni di libri grevi come macigni, al termine delle quali avresti voglia di andare in farmacia a prenderti un ansiolitico, oppure di scaricare da Youtube la rassegna completa delle comiche di Stanlio e Ollio, e fartene una overdose. E poi ci sono presentazioni che puoi paragonare all’acqua pura di un ruscello d’alta montagna. Amabili, leggere (che non significa banali), che ti dissetano, non ti fanno venire sete come quelle della prima categoria.

Quella di “Vai al posto” di Valentina Petri, poco fa, sotto il portico della Mondatori, appartiene alla seconda classe. Colloquiando con la giornalista de La Stampa Giancarla Moreo, la docente vercellese dell’Ipsia Lombardi – che aveva  conquistato i lettori con il suo primo libro “Portami  il diario” (edito da Bur), ha radunato, stavolta per i tipi di Rizzoli, i sapidi testi su cui anche stavolta si era cimentata su Facebook nella lettissima pagina che continua a chiamarsi “Portami il diario”, come il titolo del primo libro, e che ha più di 77 mila followers.

Come spiega lei stessa nella prefazione: “Ho scritto questo libro quando il Covid 19 era tornato…mentre i negozi chiudevano, Le Regioni si blindavano, i ragazzi vivevano nelle loro camerette…perché le parole sono armi potentissime, così ho voluto restituire un anno di scuola normale, in cui si sta insieme a volto scoperto, ci si scambia la merenda, un anno in cui ci si innamora, si litiga, ci si bacia”.

E poi, molto opportunamente: “Naturalmente questa è un’opera di fantasia. Studenti, colleghi, episodi sono tutti liberamente ispirati al variegato e bellissimo universo che compone la nostra scuola, qualunque scuola di qualunque luogo”.

La conversazione tra Valentina Petri e Giancarla Moreo è filata scorrevole, qua e là disturbata da qualche intemperanza canina (ma eravamo all’aperto), di fronte ad un pubblico da presentazione dell’ultimo De Giovanni, dell’ultimo Manzini”. Non anticiperemo nulla del libro, perché i libri vanno comprati e letti, se no, che gusto c’è? Ma, al di là di che cosa c’è scritto in ‘Vai al posto’ ci sono piaciute, e assai, diverse cose che Valentina Petri ha raccontato alla giornalista de La Stampa, rispondendo alle sue domande. Ad esempio, la rivelazione di “che cosa leggono, oggi, i ragazzi”. “Leggono le biografie di chi ce l’ha fatta – ha risposto la prof scrittrice – di Ibra, come di Steve Jobs”. Confesso che mai me lo sarei  immaginato.

Stop. Non parlerò né delle considerazioni sulla tipica espressione bicciolana “Sagrinti nen!” e neppure delle peonie del guardino del dottor Pastore. Comprate e leggete, ne vale la pena. Questo libro potrà diventare davvero il  “Cuore” degli anni in cui i libri non ci saranno forse più.

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1 commento

  1. UN INSEGNANTE CHE NON HA SBAGLIATO LAVORO! .. .. una rarità !! .. bisogna correre in libreria .. prima che smettano di stampare “l’ultima versione del libro Cuore” (oppure aboliscano la scuola, anche formalmente) !

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