Gilardino e la sua Asigliano “evocata” nel concerto in cui non c’è la chitarra

“Per i primi nove anni della mia vita non ho fatto altro che nutrirmi di Asigliano, dei suoni del paese che costellano l’esistenza di ogni giorno: quelli dei venditori di frutta e di verdura, di pollame e di bestiame. Asigliano per me era il mondo dell’immaginazione, ed è stato la fonte permanente di tutto ciò che ho scritto, non solo dell’opera che ho intitolato ‘Concerto di Asigliano’, e che verrà eseguita per la prima volta l’8 dicembre a Roma, ma proprio di tutto quello che ho composto: sono stato artista in quanto asiglianese: oggi voi mi usate la gentilezza di ringraziarmi per non avere mai dimenticato il mio paese, sono io che devo ringraziare voi”.

Così, il giorno del suo ottantesimo compleanno, Angelo Gilardino si espresse, nell’aula consiliare del Comune di Asigliano, dopo aver ricevuto la “cittadinanza onoraria” da parte del sindaco del suo paese natale, Carolina Ferraris, alla presenza del governatore del Piemonte Alberto Cirio. Era il 18 novembre 2021 e Angelo Gilardino morì poco meno di due mesi dopo; e adesso Asigliano lo celebra proponendo, sabato sera, alle 20,45, nella chiesa parrocchiale, proprio il suo “Concerto di Asigliano” per contrabbasso solista, quartetto d’archi, flauto clarinetto e fagotto.

Lo suoneranno il contrabbassista dedicatario, Massimo Ceccarelli (che lo eseguì in prima nazionale appunto l’8 dicembre al Palladium di Roma, con l’0rchestra dell’Associazione Roma 3) e sette musicisti della Camerata Ducale. Nella seconda parte, grazie ad una felicissima idea del direttore dell’orchestra ormai dichiaratamente vercellese, Guido Rimonda, secondo omaggio a Gilardino con la sua trascrizione, per violino e orchestra da camera, della Sonata detta dell’Arpeggione di Schubert, di cui lo stesso Rimonda aveva curato la revisione.

Sarà quello di sabato l’ultimo atto della Patronale di Asigliano, fortemente voluto dal sindaco, dal vice sindaco Lillo Bongiovanni, dal parroco don Gianfranco Brusa, che celebrò le esequie di Gilardino, e da alcuni grandi amici del chitarrista e compositore, in particolar modo un altro asiglianse, Marcello Bongiolatti e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Aldo Casalini. Un evento invocato a gran voce da tutti coloro che stimavano e che volevano bene a Gilardino, il cui nome, dopo la scomparsa, è stato onorato in ogni parte del mondo.

Ma torniamo alla serata di sabato che per Asigliano costituisce un evento culturale di importanza unica e storica. E qui occorrerà intendersi bene. Il concerto “dedicato” al suo paese natale – nel cimitero del quale tra l’altro adesso riposa – non  va inteso come una musica rievocativa, quanto piuttosto “evocativa’ della Asigliano che per il compositore rappresentava il mondo dell’immaginazione.

E’ il 16 novembre del 2021: Gilardino conversa con la sindaca di Asigliano Carolina Ferraris e con il governatore del Piemonte Alberto Cirio

Questo procedimento artistico è stata spiegato in modo molto chiaro (e semplice) dallo stesso Gilardino nel capitolo del suo bellissimo libro autobiografico “Io, la chitarra e altri incontri”, uscito nel 2016 per i tipi della Curci, nel capitolo dedicato a Sergio Givone, il grande amico dell’infanzia che oggi è uno dei poiù grandi filosofi e scrittori italiani. “L’arte – scrive Gilardino, rivolgendosi a Givone – è creazione di immagini, e l’immagine è più vera, più autentica, più profonda, della realtà dalla quale l’artista la genera. L’immagine è la manifestazione di qualcosa che sta al di sopra delle realtà – mi dicevi – e la ricerca di questo qualcosa – io aggiunsi – esige e merita l’impegno dell’intera esistenza”.

Si spiega così la dichiarazione che apre questo articolo e solo riflettendo sul significato dell’immagine artistica, secondo Gilardino, è possibile approcciarsi al Concerto di Asigliano, ricordando che per il grande chitarrista e compositore asiglianese (il più ammirato e celebrato nel mondo intero dai tempi di Viotti, per quanto riguarda la nostra terra), la sua è una musica – come dichiarò in una lunga intervista, “quasi per un’autobiografia” del 1990 – di memoria poetica, o se vogliamo, evocazione di ombre nella mia memoria.

Un concetto tutt’altro che semplice di assimilare. Sempre nella stessa intervista, Gilardino cercò di chiarirlo rifacendosi agli omaggi da lui composti per gli autori che aveva amato in campo lettarario e pittorico: “Quando ho scritto ‘Omaggio a Juan Ramon Jiménez, non intendevo rifare qualcosa alla maniera di Jiménez, ma rivivere con la musica gli stimoli della mia lettura di ‘Oberon a marzo’”.

Che sia dunque la lettura di un’opera poetica o i “rumori del bestiame” della Asigliano degli Anni Quaranta, il risultato artistico è ciò che sta al di sopra di quella realtà vissuta e poi immaginata.

Perché, come disse Sergio Givone, il giorno dei funerali, nella parrocchiale di Asigliano, rivolgendosi all’amico di un’intera vita “…tu ci hai insegnato che  l’arte è testimonianza della Verità che c’è in ogni cosa, in ogni suono, anzitutto, per te, musicista, ma anche in ogni immagine. E come amavi tu i pittori, i grandi e i piccoli maestri capaci anche loro di attestare la verità che c’è in ogni immagine, in ogni parola, grande e piccola”.

Tenendo presente queste cose, sabato sera riascolteremo Gilardino che ci parlerà con il linguaggio prediletto, quello della sua musica.

Edm

 

 

 

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4 Commenti

  1. Una volta compreso il senso profondo della “spiegazione” avremmo voluto veder scorrere le didascalie ad ogni singolo quadro che tratteggia i momenti più significativi della Asigliano do Gilardino, “udita” e poi scritta, del Suo antico o ultimo vivere Asigliano!!? .. e d’ora in poi spereremmo, ogni volta che passeremo di la, nei vari punti, alle diverse ore del giorno e durante il susseguirsi delle stagioni e del tempo di udire i primi accordi esplicativi, nascere qua e la .. quali saranno mai tutti gli eventi celebrati? .. gli eventi del Maestro !?.. Tutti avremmo una nostra scaletta immaginaria e individuale che vorremmo saper “scrivere” ma per il racconto del Maestro io, sordo e cieco, tento inutilmente di darvi i nomi, purtroppo necessito delle didascalie..
    chissà se sono state lasciate, per noi invalidi della Musica!!?
    ..
    Angelo Gilardino Concerto di Asigliano per Contrabbasso e sette strumenti. Première
    https://www.youtube.com/watch?v=I6lPedZ6fKU&t=186s

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