“Il futuro delle cure si chiama Telemedicina”: convegno a Torino organizzato da Alessandro Stecco

Giovedì 6 febbraio, nella sede del consiglio regionale a Torino,  si terrà il convegno “Telemedicina e Innovazione in Medicina nella Sanità regionale”. Organizzato dalla Presidenza del consiglio regionale del Piemonte con A.S.P.O. – Associazione Sanità del Piemonte Orientale è patrocinato dall’Ordine degli Ingegneri, del Politecnico di Torino, della FIOPA e dell’UPO, ne é promotore il presidente della commissione sanità nonché neuro radiologo Alessandro Stecco. 

 

A intervenire, nei quattro panel in cui sarà distinto l’incontro promosso dal Consigliere Regionale vercellese, saranno professionisti provenienti da Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania, Puglia, Liguria e Veneto, oltre che dall’estero; si spazierà dal confronto tecnologico di applicazioni nelle varie specialita’ mediche, all’implementazione sulla medicina territoriale,  al confronto  sulla governance della sanita’ digitale, all’ingegneria applicata alla medicina robotica.

Si legge in una nota che presenta il Convegno: “La telemedicina, che permette indubbiamente una nuova possibilita’ di erogazione delle prestazioni all’utenza sanitaria, e di interazione tra diversi professionisti, comporta anche importanti risparmi ed e’ un’importante evoluzione della sanità pubblica. Le recenti innovazioni come digitalizzazione e teletrasmissione, infatti, possono permettere l’attuazione di un modello che integri celermente e in modo ragionato le migliori opportunità per contrastare l’espansione delle liste di attesa di visite e procedure, ridurre i ricoveri ospedalieri in termini di numero e gli accessi ai pronto soccorso, oltre che una gestione differente della cronicità e dei distretti sanitari lontani dai grandi presidi”.

 

“Le applicazioni della telemedicina in questo ambito clinico – afferma Stecco – sono il mezzo dei nostri tempi per ottenere l’applicazione, in chiave moderna, dell’art. 32 della costituzione italiana: garantire a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza, l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie. In un periodo di crisi di risorse e di personale come quello che oggi attanaglia la Sanità Pubblica, è opportuno spingere ancora di piu’ verso la messa a sistema di applicazioni di telemedicina e sanità digitale. In tutta Italia si risparmierebbero diversi miliardi di Euro, con il vantaggio di garantire maggiore accessibilità ai percorsi di diagnosi e prevenzione. Pensiamo anche, come oggi con un cellulare e con il web, si facciano cose gia’ molto complesse, e come ci siano già diverse applicazioni conosciute di telemedicina che vanno nel senso di portare servizi sanitari di prossimità anche in comunità poco collegate agli Ospedali e ai presidi territoriali, come quelle montane e vallive. Non solo, anche tra gli Ospedali stessi, sfruttando di più la rete e la tecnologia si possono erogare più capillarmente prestazioni diagnostiche di eccellenza tra ospedali di tipo Hub e Spoke. La rete non deve solo essere fisica, ma è necessario sfruttare il carattere digitale dei molti dati medici e la possibilità di trasmetterli ed avere così consulti esperti. Quello che manca spesso è una governance delle risorse della telemedicina e anche una normazione delle attività, una valorizzazione dei teleconsulti e dei telerilevamenti di dispositivi medici. Sara’ presente anche il punto di vista dell’applicazione nei teatri di operazione della Sanita’ Militare. Faremo quindi il punto della situazione con diversi esperti regionali e nazionali, con un occhio anche all’estero”.

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