Fare fronte contro le discriminazioni nel vercellese con una rete di 57 realtà

Una rete che vede 57 componenti, tra i quali anche associazioni di categoria, agenzie formative, sindacati, ordine degli avvocati e dei giornalisti interessati al tema della prevenzione e del contrasto delle discriminazioni, 15 punti informativi che hanno seguito o seguiranno un percorso di formazione della durata di di 32 ore organizzato dalla regione Piemonte, massima attenzione alle problematiche legate a episodi di discriminazione su anzioni, giovani vittime di bullismo e persone affette da disabilità. Sono questi i punti salienti del nuovo programma operativo del Nodo Territoriale di Vercelli della Rete Regionale contro le discriminazioni in Piemonte che è stato presentato nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la sede di Ascom Vercelli alla presenza di personalità di molte associazioni della Rete provinciale. In particolare, il Prefetto dottor Francesco Garsia, il Vicario dottoressa Cristina Lanini, il Questore dott. Maurizio Di Domenico e il Tenente Colonnello Gian Carlo Carraro, oltre a portare il proprio saluto hanno anche evidenziato il ruolo e l’impegno delle istituzioni da loro rappresentate.

Esaurite le presentazioni di rito, è stata la dottoressa Lella Bassignana, referente nodo provinciale contro le discriminazioni della Provincia di Vercelli, ad illustrare nel dettaglio i programmi della rete per il prossimo triennio. “Su un territorio difficile qual è il nostro – spiega la dottoressa Bassignana – siamo riusciti a mettere in sinergia una cinquantina di associazioni; un’impresa di grande portata, che in precedenza non era stato possibile realizzare. Abbiamo allestito dodici punti informativi, che rivestono un ruolo di accoglienza, ascolto e riconoscimento di situazioni discriminatorie nell’ambito della propria attività ordinaria di contatto con persone a rischio di discriminazione, orientamento delle stesse al Nodo provinciale di riferimento ed eventuale collaborazione col nodo provinciale per l’individuazione di soluzioni. Nel dicembre 2020 il nostro protocollo è decaduto e la Provincia di Vercelli è stata la prima a risottoscrivere il protocollo di intesa con la Regione, la prima a ricostituire la rete e, ad oggi, abbiamo 57 componenti della rete. Sono orgogliosa di questo successo, anche perché in questa occasione abbiamo compiuto un ulteriore passaggio, ovvero quello di invitare a far parte della rete non solo i sindacati, coi quali avevamo già sottoscritto un accordo relativo alle molestie sul luogo di lavoro, ma abbiamo anche chiesto un rappresentante dei pensionati. Sono moltissimi infatti i casi di discriminazione che riguardano le persone anziane ed è altresì vero che sono quelli forse meno trattati, meno conosciuti; anche per quanto riguarda la disabilità, abbiamo coinvolto molte associazioni di categoria su cui abbiamo intenzione di concentrare buona parte della nostra attività e lo stesso discorso vale in merito al fenomeno del bullismo giovanile. E’ stata attivata una serie di tavoli che riguardano la salute e stiamo presentando ai nostri consiglieri regionali una proposta di legge che riguarda i disturbi del comportamento alimentare, tutti argomenti strettamente collegati tra loro; molte discriminazioni sono trasversali e coinvolgono più ambiti. A breve inoltre, prenderà il via un periodo di formazione per due avvocati vercellesi, che si assumeranno il compito di darci una grossa mano sulle problematiche relative alla discriminazione sulle disabilità”.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

1 commento

  1. 57 importanti realtà hanno risposto positivamente alla richiesta. Un grande successo. Paiono persino troppe. Che forse, per convincere ad aderire le abbiano bullzzate?

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here