Francesca Corsaro premiata per la tesi sui campi Raudii

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Vercelli – Durante l’inaugurazione dell’Anno accademico, che si è svolta venerdì al teatro Civico, alla presenza del ministro dell’Università Valeria Fedeli, e che è coincisa con il Ventennale dell’Università del Piemonte Orientale (Upo), sono stati premiati i migliori laureati nel 2015/16, i professori dell’anno e sono stati assegnati riconoscimenti speciali.

Per quanto riguarda Vercelli, due le cerimonie che ci hanno riguardato da vicino. La prima è stata il riconoscimento alla migliore laureata del Dipartimento Studi Umanistici assegnato a Francesca Corsaro (la sua Disciplina è Letteratura latina) con una tesi importante e suggestiva, svolta con la relatrice Raffaella Tabacco, e cioè: “L’individuazione dei Campi Raudii attraverso le fonti antiche”. La giovane laureata vercellese ha condiviso il riconoscimento con la biellese Eleonora Geda, autrice di una tesi sulla Shoah.

Secondo la storia ufficiale, la battaglia dei Campi Raudii (101 a. C.) durante la quale l’esercito romano guidato dal console Gaio Mario, con la cavalleria al comando di Lucio Cornelio Silla, annientò i Cimbri si svolse appunto nei pressi di Vercelli (probabilmente a Borgo Vercelli), anche se altre fonti la individuerebbero a Ferrara, se non nel Mantovano.
L’importanza della vittoria dei Romani ai campi Raudii  sta nel fatto che, spaventate dalla distruzione dei Cimbri (140 mila morti e 60 mila prigionieri), per molto tempo le altre tribù germaniche stettero alla larga dai territori romani.

L’altra parentesi vercellese della cerimonia dei riconoscimenti ha riguardato il premio “Francesco Malinverni”, consegnato dalla nipote, Piera Malinverni, a Stefano Tambuzzi, di Novara, del Dipartimento di Medicina traslazionale, per una tesi sulla mutazione di un gene che si riscontra nei pazienti con adenocarcinoma polmonare.
Per la cronaca, “professore dell’anno”, secondo la valutazione degli studenti, è risultato l’associato di Chimica degli Alimenti Jean-Daniel Coïsson. Tra i premi alla carriera, infine, anche quello al professore emerito Claudio Ciancio, del Dipartimento Studi umanistici di Vercelli.

(Nela foto, un momento delle premiazioni dei migliori laureati al Civico)

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2 Commenti

  1. ho letto l articolo che parla della battaglia dei CAMPI RAUDII ritengo a ragione che non sia avvenuta in una pianura completamente aperta ma nei pressi delle montagne e spiego il perchè quando i CIMBRI penetrarono in ITALIA erano accompagnati da una tribù di alleati i TIGURINI che si fermarono sui monti da li videro la sconfitta dei CIMBRI spaventati rientrarono nei loro territori in Elvezia. ora dove sono i monti nella bassa Mantovana o nel Ferrarese o Rodigino, persino a Borgo Vercelli nelle vicinanze non si scorgono rilievi.sono dei particolari che alle volte sfuggono hai più, perchè si è concentrati solo sui protagonisti cioè i CIMBRI ed i ROMANI. Ora le donne CIMBRE vistosi perse si sarebbero impiccate sui timoni dei carri e gli uomini si legavano ai buoi e pungolandoli si facevano trascinare a morte,il tutto da adito che il territorio dove avvenne la battaglia era privo di alberi, dovuto al terreno ferrettizzato ed è probabile che i romani li chiamassero Campi Raudii poichè erano vasti e simili una savana terreni incoltivabili e privi di calcio. Ora dove sono questi campi che i benedettini cominciarono la bonifica e continuata dal regno piemontese e infine negli anni cinquanta con la repubblica hanno bonificato? Da GATTINARA fino al torrente ELVO. Ecco perchè erano chiamati i patentissimi raudi campi.

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