Fossale: “In questo momento io curo il Covid così, ma vorrei essere aiutato dalla Scienza”

Da mesi ormai in tivù virologi, epidemiologici, infettivologi, pandemiologici, medici internisti, rianimatori, filosofi, psicologi, statistici, giornalisti, etc, stanno tenendo campo in tutte le trasmissioni, anche di intrattenimento, spesso battibeccando tra di loro, quando non mandandosi letteralmente al diavolo. Ogni giorno siano sommersi di cifre ritengono attendibili e altri del tutto non confrontabili con quelle della scorsa terribile, primavera.

In tutto questo bombardamento din informazioni, ed è incredibile che ben pochi giornalisti – che continuano ad interrogare quotidianamente i vari scienziati, manca un’informazione essenziale: la più importante. E cioè una risposta a questa domanda: ma se io incomincio ad accusare i sintomi del Covid, il mio medico è in grado ADESSO di curarmi a casa, evitando di mandarmi in ospedale con sintomi sempre più gravi?

E’ un quesito di un’importanza fondamentale che in tanti (per non dire tutti) si dimenticano di trattare. Se n’è accorto, e non certo in queste ore, un medico sagace, attento e scrupoloso, per alto sopravvissuto ad un attacco terribile del Covid a marzo: il presidente dell’Ordine dei medici di Vercelli, Pier Giorgio Fossale. E lo ha fatto attraverso la sua seguitissima pagina Facebook. Riportiamo questa riflessione che ci conduce ad una considerazione amara e inquietante: oggi, a sette mesi dall’esplosione della pandemia, ancora non esiste un “protocollo” specifico che i medici di famiglia siano in grado di seguire per debellare il Covid al momento dell’insorgenza.

Ecco la lunga, lucida e articolata riflessione di Fossale che sta suscitando innumerevoli commenti. Tra i tantissimi, anche quello prestigioso di Mauro Campanini, già presidente della Società italiana di Cultura medica, che si è congratulato cn il medico vercellese per la sua “lezione magistrale di buona pratica medica, supportata da un’altrettanto solida competenza scientifica”.

Scrive Fossale: ”Vorrei fare due domande a tutti i super esperti medici che in tv parlano di cure per il covid a domicilio…
Mi dite quali farmaci usare?
E voi signori professori quanti malati covid avete curato a domicilio?
A tutt’oggi NON ESISTE un protocollo terapeutico per trattare a domicilio situazioni cliniche sospette Covid…
Questa la cruda realtà…

Io leggendo e studiando mi affido a questa procedura..

Prima di tutto io conosco i miei pazienti e so le loro condizioni di salute di base…
Poi eseguo una accurata anamnesi sui segni e i sintomi…
Mi informo soprattutto sulla ageusia cioè cambio del gusto..
Tosse e rinite non sono decisivi…
Mantengo il contatto a distanza acquisendo l’evoluzione del quadro clinico e spero che tutti si siano dotati ( come da me consigliato mesi fa) di un saturimetro…
Di norma in partenza prescrivo Tachipirina o antinfiammatori…
Se dopo due giorni la febbre si alza con tosse inserisco un antibiotico…
A seguire aggiungo un cortisonico e in alcuni casi eparina sottocute….
se la situazione appare di probabile Covid segnalo al Sisp e piattaforma Covid per tampone molecolare…
E nel contempo contatto il servizio covid delle malattie infettive del dr Borre’…
Se interviene dispnea e saturimetro indica 91 o meno dispongo il ricovero del paziente tramite 118….

Questo faccio io….
Ma sarei felice di essere aiutato da tanti illustri colleghi infettivologi che sul tema non entrano mai nei dettagli….

Ricordo che sul territorio non sono disponibili Plaquenil e Remdesivir….

C’è qualcuno dei maestri che può raccogliere questo mio invito?”