L’hanno di fatto salvata mentre in un momento di sconforto aveva pensato di togliersi la vita. L’intervento dei carabinieri ha consentito di sventare un tentativo di suicidio da parte di una donna in difficoltà per una situazione personale alla quale non trovava via d’uscita. La donna si si era tagliata i polsi, ma gli uomini dell’Arma l’hanno presa in tempo.
Tutto inizia da una telefonata della donna stessa che, con voce tremolante e flebile, ha raccontato all’operatore della centrale tutto il proprio disagio e lo sconforto derivato da alcune vicissitudini familiari, da eventi e delusioni della propria esistenza. Un racconto nel corso del quale la donna ha poi detto di avere intenzione di volerla fare finita per raggiungere la madre in Paradiso. Il tenore delle sue esternazioni, il pianto di sottofondo e l’autenticità del suo sconforto sono immediatamente percepiti dal centralinista come spia di una situazione grave e potenzialmente già compromessa.
Così, continuando la conversazione telefonica, il militare ha acquisito anche rapidamente il nome e l’indirizzo dell’abitazione della signora, localizzando la pattuglia dei Carabinieri più vicina, senza mai interrompere la delicata conversazione in corso. Nel frattempo, l’autovettura dei militari dell’Arma, già allertata, ha raggiunto lo stabile e i carabinieri hanno salito le scale. All’esterno dell’appartamento, che aveva la porta socchiusa, i Carabinieri sono riusciti a percepire la voce di una donna all’interno. Al loro ingresso la scena che si è presentata ai due giovani Carabinieri è stata quella di una donna supina sul letto, con due vistose macchie di sangue in corrispondenza dei polsi. La donna era al telefono, aggrappata alla voce del suo interlocutore: l’operatore della centrale Operativa dei Carabinieri di Vercelli. Tempestivamente uno dei due militari ha chiamato il 118 e l’altro si è occupato di tamponare i polsi utilizzando un indumento recuperato nella stanza, prestando particolare attenzione a una profonda ferita al braccio destro. Aspettando l’arrivo dei sanitari i militari si sono anche impegnati a mantenere vigile la donna, ritardando il più possibile il torpore che cominciava a manifestarsi. A prendersene cura, poi, è stato il personale sanitario del 118, che ha condotto la signora in ospedale, per assicurarle cure adeguate e un percorso riabilitativo che possa favorire un recupero completo.






Una storia triste
con un epilogo
che fa sperare
nel sorgere
di una nuova vita.