DIVERGENZE – Sindaco e Sabatino: bravi per Piola e Sala, ma adesso recuperate Robbiano

Cari sindaco Corsaro e assessore Sabatino,

tutti gli sportivi (e non solo loro) vercellesi hanno molto apprezzato l’impegno con cui, unitamente alla Pro Vercelli e al Panathlon Club, siete riusciti a far sì che i due posti abitualmente occupati allo stadio dove gioca la Pro siano emblematicamente intitolati al ricordo di due vercellesi, cari e illustri, che di solito si sedevano lì per seguire le partite delle bianche casacche: Silvio Piola e Paolo Sala.

Ma adesso occorrerebbe fare…trentuno. E cioè rimediare alla dimenticanza che ha praticamente rimosso il vecchio e originario nome dello stadio “Piola”, che dal 1933 fino al 6 dicembre 1997, si chiamava Leonida Robbiano. 

Il pioniere dell’aviazione Leonida Robbiano, allievo di Francis Lombardi, perse la vita sul suo “Breda 33” nel tentativo di stabilire il nuovo record di trasvolata sul tragitto Londra-Sidney: il suo velivolo precipitò il 15 aprile del 1933 mentre stava sorvolando l’isola di Sandwip, alle foci del Gange. L’emozione e il coedoglio della città furono enormi, al punto che il Ministero dell’Interno del governo fascista dispose l’intitolazione del nuovo stadio della Pro Vercelli, ancora senza nome, alla memoria del pilota vercellese, che al momento della morte aveva 37 anni, a partitre dall’11 luglio di quello stesso anno.

Ma quando, il 6 dicembre del ‘97, fu deciso, giustamente, di intitolare lo stadio ad uno dei più grande calciatori italiani di tutti i tempi, Silvio Piola, sulla targa ben visibile dalla parte delle tribune nessuno pensò purtroppo di aggiungere un doveroso “già Leonida Robbiano”.

La soluzione per non cancellare dalla storia, non solo sportiva, della città quel nome illustre è di collocare dalla parte dei popolari un’altra targa in cui ci sia scritto: “Stadio Silvio Piola (già Leonida Robbiano)”. Chi mi conosce sa che sto perorando questa causa ormai da molti anni (quand’ero in Consiglio comunale, con Maurizio Randazzo e Stefano Pasquino presentai anche un’interrogazione) e mi sembra davvero inconcepibile che non si sia riusciti, sinora, a trovare una soluzione riparatoria.

Dunque, visto che siete sulla buona  strada (dovrebbe essere vicina anche una intitolazione tanto cara a Paolo Sala: quella di uno spazio sportivo dedicato a Gaetano Scardapane) vi invito a proseguire sulla strada giusta che avete intrapreso.

Con fiducia

Enrico De Maria

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1 commento

  1. L’esigenza è più che sentita. Intanto, da parte di coloro che, meno giovani, sono “nati” ed hanno vissuto con il “Robbiano” nel cuore traendone tanti ricordi. Una targa sarebbe il minimo. Si dovrebbe fare di più e, visto che si trattava di un pilota d’aereo, militare e non calciatore, andrebbe bene pensare ad una seconda appropriata dedica, per i tempi, Si porrebbe così fine alla dimenticanza, concomitante all’intitolazione a Silvio Piola, da parte dell’allora sindaco-verde Bagnasco. Ma erano altri tempi, oggi che l’Italia fa (anzi, ha fatto) il tifo per la brigata nazista Azov, un aviatore italiano cui fu dedicato un edificio pubblico (in epoca fascista) che reca ancora le tracce ed il gusto architettonico squisitamente fascista, sarà certamente salomonicamente accettato da TUTTI.

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