DIVERGENZE 107- Perché cancellare “piazza Martiri dei Lager”?

 

Caro Sindaco di Trino Daniele Pane,

 

vista che l’amicizia che ci lega, non faccio nemmeno finta di darti dei Lei. Da quando ti si insediato al timone della Città di Trino, è opinione generale che tu, insieme alla tua squadra di governo, stia svolgendo davvero un buon lavoro. Certo, come sempre avviene, critiche non mancano, da parte delle opposizioni (e ci mancherebbe), ma tutto sommato, anche grazie al “tono” delle critiche della minoranza (sempre corretto) sembra che – a differenza di quanto avviene nel capoluogo, in cui certi giorni pare che la campagna elettorale sia ancora in corso – Trino goda di una certa qual serenità nell’agone quotidiano della politica.

Mi ha quindi a dir poco sorpreso e preoccupato la scelta della tua amministrazione di cambiare l’intitolazione a piazza Martiri del Lager, facendola diventare “piazza dei Tipografi”. Tu hai già esposto le motivazioni di questa decisione, ma io ti invito ad un’ulteriore riflessione per farti recedere.

E’ un momento particolarmente difficile (eufemismo) per chi oggi è ebreo. Nel mondo sta montando una sorta di livore contro l’ebraismo in generale, e lo Stato di Israele in particolare e, spesso, le critiche e gli atteggiamenti ostili si confondono – mentre dovrebbero essere ben separati – per poi concorrere uniti a rimpinguare la cifra sempre più crescente dell’antisemitismo di pessima, anzi atroce memoria.

Ti faccio un esempio significativo riportato pochi giorni fa da “Il Foglio”. Una recente risoluzione dell’Onu ha condannato, di recente, Israele, per l’ennesima volta, per la “violazione dei diritti umani”, nella fattispecie anche perché sarebbe un “ostacolo” alle donne palestinesi. La parte comica di questa vicenda (meglio, tragicomica visto l’argomento) è che la risoluzione è stata approvata anche con l’appoggio di Arabia Saudita, Iran, Pakistan e Yemen. Hai capito bene? L’Iran, che ha appena deciso di condannare fino a dieci anni di carcere le le donne che postano foto di se stesse senza velo, ha approvato una mozione a difesa dei diritti delle donne.

Per non parlare di come vengono considerate le donne in Arabia Saudita, Pakistan e Yemen.  Mancava solo l’ok dei talebani. “Contro Istrale – ha giustamente titolato il giornale di Claudio Cerasa – si mettono tutti d’accordo”.

Ora tu potrai farmi osservare che un conto è “bocciare” la politica estera odierna dello Stato guidato da Netanyahu, altro conto è l’antisemitisno. Tuttavia io ritengo che ormai il confine tra i due atteggiamenti sia sempre più labile, e che spesso non si riesca a distinguere il livore contro gli ebrei scagliato dall’estrema destra (quella addirittura negazionista dei campi di sterminio) da quello di certa sinistra antagonista e, in materia, ignorante.

Ne sono riprova i fischi che, puntualmente, vengono riversati a Milano contro la “Brigata Ebraica” il 25 Aprile senza nemmeno sapere che essa è nata quattro anni prima dello Stato di Israele, che, sotto le insegne dell’esercito britannico, ha combattuto aspramente i nazisti in Austria e soprattutto in Italia e che proprio lo scorso anno, grazie ad un’idea significativa del Presidente Mattarella, essa è stata insignita della Medaglia d’Oro al valore militare nel nostro Paese, per il contributo dato alla Resistenza.

Al di là di ogni considerazione, e osservando, incidentalmente, che proprio nei giorni scorsi è stato celebrato il centenario della nascita di Primo Levi, io ritengo che la scelta della tua amministrazione di togliere dalla Toponomastica cittadina piazza Martiri dei Lager sia inopportuna, proprio per il momento storico: un segnale sbagliato, e poco importa che sia involontariamente sbagliato. E’ sempre un segnale. Importa ancora meno l’intenzione di recuperare poi l’intitolazione da un’altra parte.

Ti invito, dunque, a riconsiderare il tuo proposito, pronto ad accogliere su questo giornale le tue eventuali contro-osservazioni.

 

Enrico De Maria

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