Dalla pizzeria “La Piedigrotta” altra protesta civile contro lo stop delle 18

 

E dopo la bella, significativa e civile manifestazione di questa mattina mattina, organizzata dalla Fipe-Confcommercio, poco fa, in corso Libertà, si è svolta la manifestazione – pure corretta, civile e con tutti i crismi della sicurezza – organizzata dai titolari della storica pizzeria “La Piedigrotta” di corso Libertà. Manifestazione che è durata pochi minuti, ma che ha avuto una risonanza notevole anche grazie alla diretta Facebook (seguitissima, come al solito) del Lupo Bianco, Carlo Olmo.

Carlo Omo davanti alla pizzeria di corso Libertà

Che cosa hanno fatto titolari e dipendenti della pizzeria? Hanno tenuto accese le loro vetrine di corso Libertà anche dopo le 18, ma l’ingresso era regolarmente sbarrato alla clientela. E, da dietro le vetrine, hanno innalzato cartelli su cui c’era scritto “Amo il mio lavoro e l’Italia”, “Lavoro=Dignità” e “Noi non cederemo”.

Commentando in diretta questa piccola, ma emblematica manifestazione di protesta più che corretta, Olmo, neo Cavaliere del Coronavirus al merito della Repubblica, ha osservato che l’iniziativa non era “contro lo Stato, ma per il diritto di lavorare nella sicurezza, rispettando le regole”. E ha invitato la gente presente in strada ad applaudire, per incoraggiamento, titolari e dipendenti del locale.

Il tutto è durato pochi minuti, dopodiché Massimo Tagliafierro, contitolare del locale con il fratello Robert Kennedy e con la mamma Maria Jolanda Mandara (c’era anche un terzo fratello, Vittorio, che da sedici anni ha aperto una titolatissima pizzeria a New York “Tramonti sulla Quinta Strada”) ha ricordato che i Tagliafierro, provenienti appunto da Tramonti (la capitale sorrentina della pizza), sono a Vercelli dal 1964 (la prima pizzeria era in via Marsala) e che si trovano nella sede attuale dal 1972. “Allora – dice – di chiamava ‘da Armando’,  il nome di mio pedra, ed è diventata ‘La Piedigrotta’ dal 10 aprile 1990”.

Tra titolari e dipendenti, la pizzeria di corso Libertà dà lavoro a quindici persone, ed è proprio la sorte di queste persone a preoccupare,  e non poco, Massimo Tagliafierro e tutti gli altri. Osserva: “Siamo stati scrupolosamente alle regole: tra i primi in assoluto a tenere, ad esempio, il registro dei clienti. Tutti noi non molliamo mai la mascherina e i clienti devono assolutamente indossarla quando si spostano dal tavolo; a proposito di tavoli, nel abbiamo eliminato un buon quaranta per cento. Ovunque ci sono igienizzanti per le mani. Abbiamo rispettato alla lettera ogni indicazione e ora ci è piombato addosso questo nuovo Dpcm che per tutti noi del settore è una sorta di condanna a morte. Il pranzo e l’asporto non salveranno nessuno. Speriamo in un ripensamento del governo”.

I Tagliafierro intendono ringraziare tutti coloro che in queste ore sono al loro fianco, ed in particolar modo Carlo Olmo. A proposito del Lupo Bianco, domani tornerà in quella Piastra da cui ricevette tonnellate di applausi il 27 aprile scorso per i Dpi che, in pratica, salvarono l’ospedale. Ci torna per un’altra diretta Facebook in cui renderà onore a tutti i medici, infermieri e soccorritori impegnati nella nuova emergenza..

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here