Cortopassi: “Rielezione di Mattarella? La devastazione dei due schieramenti e di alcuni partiti”

Riceviamo e pubblichiamo

 

 

Lo scorso 2 dicembre i senatori PD Zanda e Parrini, esponenti non proprio insignificanti della galassia piddina in quanto rispettivamente ex capogruppo e attuale Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, hanno presentato un ddl teso a riformare gli art. 85 e 88 della Costituzione ovvero in sostanza a vietare espressamente un secondo settennato presidenziale e conseguentemente ad abolire il semestre bianco. Negli ultimi 3/4 mesi il Presidente Mattarella in occasioni di eventi pubblici ha esplicitamente escluso, mi pare per 18 volte, ogni possibilità rispetto ad un ulteriore mandato. Il 27/5/2018 il ministro grillino Di Maio invocava – a nome di tutto il suo movimento – l’impeachment del Presidente Mattarella.

Sappiamo tutti come è andata a finire. In una notte tutto ribaltato e smentito. PD e 5 stelle, con la colpevole complicità di Forza Italia e di Salvini (più che della Lega) hanno obbedito al diktat di Draghi (perché alla fine di ciò si tratta): se non volete me perché poi non riuscite a mettervi d’accordo su un nuovo premier (più che su un nuovo esecutivo) lasciamo tutto com’è che poi fra un anno ne riparliamo. Con buona pace della coerenza rispetto al ddl Zanda-Parrini, all’inamovibile fermezza presidenziale e l’impeachment degli abolitori di povertà. Ma si sa … il mantra “non lo faccio per me ma per il bene dell’Italia” va bene per tutte le stagioni.

In fondo è stato lo stesso pensiero di Berlusconi … o il Presidente lo faccio io o giammai un altro esponente in qualche modo riferito al centro destra, men che meno poi espressione di Forza Italia. E infatti prima non si ammette nessuno alla prova del voto, tranne i candidati di bandiera Nordio e Crosetto giustamente schierati da FdI, poi si è mandato al macello la seconda carica dello Stato correttamente sostenuta da Lega e FdI ma massacrata dal fuoco amico di FI e centrini assortiti.

Il risultato ottenuto è la devastazione dei due schieramenti e di alcuni partiti. Il centrosinistra allargato ormai in modo permanente ai 5 stelle non è riuscito a proporre un solo candidato, anche per veti interni delle varie correnti PD sempre attente a non figurare troppo amiche di Renzi, i grillini sono divisi in bande totalmente scollegate fra loro con le due principali, che fanno riferimento a Conte e a Di Maio, ormai prossime allo scontro finale. Nel centro destra alla fine ognuno ha fatto per se cominciando da quella Forza Italia che sempre meno presente il Cavaliere, anche per oggettive ragioni anagrafiche e sanitarie, è eternamente dibattuta fra l’anima governista a tutti i costi di Brunetta e Gelmini anche un pochino strabica a sinistra e quella lealista di coalizione di Ronzulli e Tajani. La Lega, partito apparentemente monolitico, paga conto ai continui sbandamenti e ripensamenti del fu Capitano che da quando non è più in prima persona al governo pare alquanto confuso sul da farsi passando in un niente da una determinazione al suo esatto opposto.  Fino a quando i Governatori e i Sindaci del nord, tuttora veri motori del movimento lo consentiranno? Rimane Fratelli d’Italia che è l’unica forza politica che si è battuta strenuamente per trovare una soluzione, che ai continui e preventivi NO del centro sinistra insisteva per votare ad oltranza un nome scelto dalla coalizione per costringere alla fine anche il centro sinistra a misurarsi su qualche loro esponente. Che è l’unica che coerentemente si è rifiutata di cedere al “tutto rimanga com’è” poi fra un anno vediamo. Che per prima ha detto basta a questi giochi: il prossimo Presidente lo eleggano direttamente gli italiani. Ora lo sostengono quasi tutti, vediamo quanti nei fatti si adopereranno per far si che ciò accada. Allo stato, su quasi 60 milioni di italiani, solo Mattarella e Draghi pare assolvano in pieno allo status presidenziale. Che tristezza …

Alberto Cortopassi

Fratelli d’Italia – Vercelli

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1 commento

  1. Condivido la descrizione dei fatti .. o, almeno di quanto si sa sui fatti… magari scopriremo qualcosa a breve ? .. nel lungo termine: purtroppo il “mandato” che mattarella di finta malavoglia ha accettato non è a scadenza come nel caso di napolitano, ma “illimitato”: 7 anni .. e fra sette magari incontrerà il bambino del disegnino con una poesia …
    quindi non illudiamoci: avremo (dal calpestatore di democrazie) un voto anticipato solo con la certezza (data dai sondaggi) che a vincere sia il Pd .. idem per la legge sull’elezione diretta del PdR .. solo se dai sondaggi risulta che sarà Draghi.
    S’e visto dal sogno notturno di Letta che d’è addormentato con in mente la Belloni e poi al mattino ha votato Mattarella che la sinistra non avrebbe mai presentato un candidato, allo scopo di confermare Matarella come desiderato dalla finanza mondiale.
    Anche la destra non ha mai presentato un candidato (non c’era Berlusconi???) al voto e il massimo l’ha dato Fi NON votando la Casellati!!
    Se avessimo avuto un testa-testa (infinite le coppie) chissà chi avrebbe vinto .. counque 1009 non è divisibile per due, quindo qualcuno sarebbe sortito…

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