Sono arrivati anche a Vercelli i tamponi rapidi: se ne attendono oltre ventimila

Si chiamano tamponi antigenici rapidi e anche l’Asl di Vercelli ne avrà una prima, congrua dotazione: da 20 a 24 mila, secondo quanto richiesto dalla responsabile del Laboratorio Analisi e Microbiologia dell’Asl, la dottoressa Fulvia Milano. Nei giorni scorsi era circolata una tabella ingannevole, secondo cui per l’Asl vercellese sarebbero stati disponibili solo trecento di questi test. Ma come ha spiegato questa mattina, in conferenza stampa, la stessa dottoressa Milano, quella cifra di 300 si riferiva alle scorte di questo tipo di tamponi che l’Asl aveva già acquistato nelle scorse settimane per testarli efficacemente, ad esempio al Dea, dove appunto da oggi, come ci ha confermato la responsabile, la dottoressa Roberta Petrino, si cambiano i protocolli adottando questi tamponi, che danno una risposta nell’arco di una decina di minuti.

Come ha ben spiegato la dottoressa Milano, e confermato pochi minuti fa dalla dottoressa Petrino, il tampone antigenico rapido è perfetto in caso di negatività, quando segna solo C e non T. Qualora risultasse invece positiva, la persona interessata, prima di essere trattata con la diagnosi di Covid, dovrà sottoporsi al tradizionale tampone molecolare. In ogni caso, il “rapido” consentirà di operare una distinzione già importante e veloce tra negativi e presunti positivi: il che è già un fatto importantissimo.

L’ASL: NON INTASATE I PRONTO SOCCORSI PER MOTIVI BANALI

Prima di proseguire con quanto (di molto importante) comunicato in conferenza stampa dalla dottoressa Milano, affiancata dalla dottoressa Virginia Silano, responsabile del Sisp, il Servizio di igiene e sanità pubblica, un passaggio significativo, fatto a latere sempre questa mattina, dalla responsabile per la comunicazione dell’Asl, Valeria Arena: l’invito alla cittadinanza a non intasare il Pronto soccorso se non per malanni o incidenti di caria natura importanti (per quanto riguarda il ricorso al Pronto soccorso in caso di tosse, febbre, sintomi di influenza, ricordiamo che è assolutamente vietatissimo, ma questa è una storia vecchia che dovrebbero avere ormai già capito tutti).

Un invito, confermatoci direttamente dalla stessa dottoressa Petrino, che ricorda sempre più drammaticamente da vicino quanto veniva raccomandato nei mesi di pandemia. E non è un caso che questa mattina la dottoressa Milano ci abbia detto di aver raggiunto l’altro giorno la quota di 290 tamponi trattati contro i 150 dei giorni scorsi (continua ad essere un’isola un po’ più felice la Valsesia dove i tamponi quotidiani si aggirano mediamente sugli ottanta, ma anche lì il numero nelle ultime ore è in risalita).

Episodi a parte dei famosi (purtroppo) cluster di questa estate, la dottoressa Silano ha detto che, negli ultimi giorni, sono stati due gli episodi posti sotto attenzione per l’aspetto della tracciabilità  dei contagi: uno che ha riguardato una quindicina di persone, l’altro 7-8 che  avevano preso parte ad una festa. Purtroppo ha anche aggiunto che si è passati ai 5-6 casi giornalieri di positività agli oltre quaranta attuali. Ha anche aggiunto che, per fortuna, i casi  sinora riscontrati nelle scuole sono assolutamente sotto controllo.

I tamponi che abbiano citato adesso sono quelli tradizionali, che vengono elaborati, anche inviandoli al Laboratorio di Microbiologia dell’ospedale di Novara in un ambito di tempo che va da cinquanta minuti a qualche ora. Da lunedì, ci si avvarrà invece, sempre a Novara, del Centro Ipazia, in grado di trattare un numero molto più rilevante di tamponi.

I PIT STOP CON I TAMPONI MOLECOLARI RESTANO IN VIA COLOMBO

Sempre a proposito dei tamponi molecolari tradizionali, quelli che adesso, ma solo con l’impegnativa del proprio medico, si possono andare a fare esclusivamente in auto all’ex ambulatorio veterinario di via Cristoforo Colombo 28 (accanto a piazza degli  Alpini), c’è un dietrofront rispetto all’intenzione espressa nei giorni scorsi di trasferire il servizio nell’area del parcheggione ex Centro Nuoto, che sarebbe stato messo a disposizione dal Comune. Ha chiarito la dottoressa Silano: “La struttura dell’ex ambulatorio veterinario è ottimale sia per gli operatori che devono fare i tamponi sia per gli automobilisti, che, dopo il prelievo orofaringeo possono uscire tranquillamente lungo via Aravecchia”. Il problema era il selciato sconnesso e, in caso di pioggia, sempre allagato proprio all’ingresso della struttura di via Cristoforo Colombo. “Abbiano scelto – ha aggiunto la dottoressa Silano – di asfaltare molto più semplicemente quel tratto malridotto e di mantenere il servizio lì”. E a chi le ha fatto notare i problemi di traffico per le code, soprattutto alla svolta tra piazza degli Alpini e via Colombo, la responsabile del Sisp ha risposto di averli già segnalati a chi di dovere e che, in ogni caso, le code in auto, assai più contenute rispetto a quelle delle grandi città, non costituirebbe nessun tipo di problema, se tutti rispettassero gli orari che vengono forniti al momento di indicare il giorno del prelievo. “Se uno viene prenotato per le 11 –  ha detto – non si deve assolutamente mettere in coda già alle 9”.

FARMACIE E MEDICI DI FAMIGLIA: ANCORA UN PO’ DI ATTESA

E a questo punto, torniamo ai tamponi oggetto della conferenza stampa di questa mattina, con alcune precisazioni importanti. Si è scritto nei giorni scorsi, forse un po’ incautamente, che quest test rapidi potevano fin da subito essere prenotati dal proprio medico di famiglia o in farmacia. In realtà si dovrà ancora aspettare qualche tempo perché sono in corso trattative sia con i medici di famiglia sia con le associazioni farmaceutiche: è possibile che presto tutto sia sblocchi e che ci sia il via, ma accorre aspettare ancora un po’. In ogni caso, qualora si dovesse contattare la farmacia, il test non verrà fatto lì, ma a domicilio.

Per ora dunque, i tamponi antigenici che danno il responso in una decina di minuti si fanno esclusivamente al Dea (per persone sospettate di Covid) e si faranno tra non molto nelle Rsa (le Casa di riposo) dove già operatori sanitari – medici e infermieri – opportunamente addestrati dall’Asl, per scongiurare le ecatombi della scorsa primavera, facevano i tamponi tradizionali.

Se, per qualsiasi motivo, una persona che teme di essere stata contagiata, desiderasse di fare, di sua iniziativa, questi tipo di test, si può rivolgere (ovviamente a pagamento) alle strutture private.

SONO ARRIVATI I VACCINI ANTI-INFLUENZALI

Infine, il capitolo vaccini anti-influenzali. Era stato assicurato che sarebbero stati distribuiti dalle farmacie ai medici di famiglia (che li avevano prenotati) entro oggi, per partire lunedì con le vaccinazioni programmate. E così è stato (leggi qui).

Edm

 

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1 commento

  1. I tamponi non avevano valore diagnostico. Inoltre il margine di errore faceva rabbrividire. Per questo gia’ con essi si doveva ripetere molto spesso la prova per raggiungere il responso desiderato. Questi, definiti in senso positivo come rapidi, essendo rapidi ed avendo ammesso il Ministero che vanno ripetuti, sono probabilmente più fallaci dei primi. Rimane tuttavia probabile che siano, si, molto piu’ costosi, ma ancora sia pur lievemente piu’ precisi del lancio della monetina. Si può trarre quindi una favorevole impressione circa il caos che ne dovrebbe seguire. Ma forse non c’è ne accorgeremo nemmeno.

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