All’Ospedale Sant’Andrea la mostra fotografica “Ricordi senza nome” del Museo Leone

Il Museo Leone, oltre a conservare le ricche collezioni del notaio Camillo Leone, custodisce anche le opere e le raccolte dell’Istituto di Belle Arti, tra le quali spicca per interesse un vasto archivio fotografico.

Ne fanno parte molte immagini, risalenti a un periodo che va dalla fine dell’Ottocento alla prima metà del Novecento, molte delle quali ancora conservate sulle originarie lastre di vetro o sulle prime, antiche pellicole.

Negli ultimi anni, grazie anche alla perizia e alla disponibilità dello storico fotografo vercellese Pier Luigi Fiorini, si è provveduto alla loro digitalizzazione, che ha permesso di fare riemergere volti, paesaggi, monumenti e città, molti dei quali difficili da riconoscere.

Per questo il Museo Leone ha deciso di chiedere aiuto ai Vercellesi in una prima esposizione del 2019 dal titolo Ricordi senza nome: fotografie ritrovate dall’Archivio dell’Istituto di Belle Arti e oggi, in una seconda presso l’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli, a tutti coloro che sosteranno nella Sala d’attesa del Centro per i Disturbi Cognitivi e Demenze.

L’iniziativa si inserisce tra le proposte di Dedalo Vola sul filo del progetto Well Impact (Fondazione Compagnia di San Paolo). Gli utenti, pazienti e accompagnatori, e il personale sanitario sono invitati a fare un viaggio nella loro memoria o più semplicemente a segnalare le loro impressioni sulle fotografie esposte, annotando i nomi delle persone ritratte, i luoghi o gli eventi fissati nelle immagini.

Il Museo Leone vuole ringraziare per l’accoglienza la responsabile dell’ambulatorio del CDCD, la dottoressa Barbara Sarasso, e tutto il personale sanitario, in particolare l’OSS Annalisa. L’esposizione rimarrà visibile dal 29 luglio a fine ottobre 2022.

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1 commento

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    ” (..) Negli ultimi anni, grazie anche alla perizia e alla disponibilità dello storico fotografo vercellese Pier Luigi Fiorini, si è provveduto alla loro digitalizzazione, che ha permesso di fare riemergere volti, paesaggi, monumenti e città, molti dei quali difficili da riconoscere (..) “.

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