Al MAC Francesca Corsaro parla della Battaglia dei Campi Raudii

Alexandre-Gabriel Decamps, La sconfitta dei Cimbri, 1833, Museo del Louvre

Venerdì 13 alle 17.30 ultimo appuntamento del 2019 con le conferenze del MAC. Relatore sarà la dottoressa Francesca Corsaro che parlerà de “La Battaglia dei Campi Raudii: Status Quaestionis” (ingresso libero fino a esaurimento posti).

L’argomento, da secoli di grande interesse per storici e eruditi, continua ad appassionare anche nel presente, soprattutto quelle comunità, tra cui quella vercellese, che, sparse per tutto il Nord Italia rivendicano per il proprio Comune il luogo della celebre battaglia combattuta e vinta, nel 101 A.C., dall’esercito romano, guidato da Mario, contro il popolo dei Cimbri.

Francesca Corsaro, nel corso della sua conferenza, ripercorrerà brevemente la storia degli studi riguardo l’individuazione del luogo della battaglia, confrontando le possibili localizzazioni proposte attraverso l’analisi delle fonti antiche, del territorio e dei ritrovamenti archeologici.

Ricordiamo anche che lunedì 23, dalle 9 alle 12, bambini e ragazzi dai 6 ai 12 anni sono invitati a “Una Mattina al MAC”, attività pensate per le giornate di vacanza da scuola, allo scopo di trasformarle in un momento per divertirsi imparando qualche curiosità sulla storia della nostra città, attraverso laboratori, sperimentazioni, rievocazioni e giochi (Prenotazione obbligatoria al 348.3272584).

Ci si occuperà dei Saturnalia: la festa che si celebrava dal 17 al 23 dicembre sotto la protezione di Saturno, ovvero il Dio della Felicità, quando i Romani si riunivano per festeggiare, lasciando da parte i lavori quotidiani, per dedicarsi esclusivamente all’ozio e al divertimento. I giovani partecipanti, dopo un divertente gioco tra le sale del museo e una merenda natalizia tutti insieme, realizzeranno antiche decorazioni, gli oscilla romani, da appendere all’albero di Natale.

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3 Commenti

  1. L’argomento è fra i più dibattuti, me lo segnalò anni fa uno storico-autodidatta di grandi capacità di indagine e lo conferma anche la nostra apprezzatissima studiosa che, proprio sull’argomento, mi pare si sia cimentata in occasione della propria tesi di 1^ laurea. Sicuramente la localizzazione non sarà Ferrara e neppure Mantova o l’area fra Vercelli e Ivrea, ma il vercellese, spero Borgo Vercelli!? Fra le stranezze che la dottoressa forse avrà incontrato durante la sua ricerca documentaria d’archivio c’è una stampa (Imp. Lemercier, Paris); vi si leggono 2 particolari .. “Victoire de Marius, sur les Cimbres à Verceil. (95.av. J.C.)”.. Strani: Verceil e 95 in vece di 101 !! .. quanti errori? 2, 1 o 0? .. la considerai una stampa su Vercelli.

  2. Buon giorno Quindici oramai sedici anni di ricerche,spero che vogliono dire qualcosa mai basarsi sui toponimi salvo varie eccezzioni. la ricerca dei campi raudii viene dal nome stesso: raudii =vasti e da radius cioè ha che fare con la metallurgia in che modo il termine terreni ferretizzati si perchè altrimenti sarebbe la bessa già ricca d oro, dove sono tali terreni nel vercellese, basta vedere la geologia del vercellese a sud di VERCELLI compreso, il territorio è limoso escluso un lembo presso TRINO cioè dove sorge ROBELLA gia RAUDELLA questo nome richiama la parola raudio terreno non coltivabile a causa dello stato minerale dello stesso, mentre a nord del torrente ELVO fino ai monti ferretizzato, credo chè duemila anni fa fosse come una savana priva di alberi, infatti le donne cimbre per evitare la schiavitù si impiccarono sui timoni dei carri mentre gli uomini si legavano ai buoi li pungolavano per farsi trascinare a morte. E inoltre possibile che la presenza della tribù dei TIGURINI sui monti vedessero lo svolgersi della battaglia quindi il territorio in questione sia stato a ridosso dei rilievi Biellesi.

  3. Buongiorno a tutti i lettori del commento come ricercatore voglio dire che la tribù dei TIGURINI alleati e guide dei CIMBRI abitanti in helvezia fossero a conoscenza, dei passi alpini dato che è risaputo che le popolazioni di montagna commerciavano oltralpe da tempi immemorabili, ora come è possibile che per entrare in Italia si siano spinti fino al passo del brennero, diventando una assurdità credo che l interpretazione degli scritti antichi siano stati travisati, si perchè fra norico e norici è facile sbagliare, infatti norici erano tutte le alpi ed i suoi abitanti mentre norico è un territorio ben definito,ora PLUTARCO scrisse che CATULO getto un ponte sul fiume ATISONEM cioè l attuale TOCE e non ATESIM= ADIGE e che la tribù dei Tigurini fermandosi sui monti seppe della sconfitta degli alleati non si sa tramite staffette oppure ebbero una visione completa dell andamento della battaglia dato che il territorio sottostante era simile ad una vastissima brughiera come chiamato da FLORO cioè un territorio immenso, perciò penso che le pianure completamente aperte siano invalide.
    SALUTI

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