Addio a Silvana Defabiani, la dolce poetessa dei Ciudìn

Silvana Defabiani con il suo Renzo

Silvana Defabiani, la dolce e delicata poetessa dei Ciudìn, nonché pura voce poetica del Vercellese, si è spenta a Corralejo Fuenteventura, in Spagna, dove abitava ormai da molti anni, due settimane dopo la scomparsa del suo adorato marito Renzo. Aveva 84 anni. Lascia le figlie Tiziana e Simonetta con le loro famiglie.

Il dolore in tutto il Vercellese che ama le tradizioni, la poesia è enorme. Pur vivendo lontana  da Vercelli, Silvana continuava a dialogare attraverso la sua pagina Facebook, dove scriveva spesso poesie dedicate alla nostra che terra, che le era rimasta nel cuore. Aveva vinto due volte il Premio interprovinciale di Poesia “Cesare Filippone”, nel 1996 con “La Canson d’la Maria” e nel 2006 con “Festa Lüin-a”. Il compianto Cesare  Lavarino l’aveva nominata Cavajer ëd la tradissiun dël Piemunt, titolo di cui era orgogliosissima.

Siamo nel 1996 e Silvana lelel la sua poesia vincente al Concorso Filippone (da libro “Il Cesare” editoda Effedì

Sia lei sia il marito, Renzo Bordin, erano nati a Vercelli. Silvana era sempre stata legata ai suoi Ciudìn, tra i quali era vissuta da piccola. Poi la famiglia si era trasferita a San Germano e, nel 2004, su Silvana e Renzo era piombata la sconvolgente tragedia dell’uccisione della figlia Betty, da parte del suo compagno, un femminicidio che aveva sconvolto tutto il Vercellese e che Silvana ha custodito sempre nel cuore come la ferita più dolorosa e lancinante che potesse esistere. Proprio sui femminicidi, e sull’inefficacia delle leggi per tutelare le donne, dalla Spagna ci aveva inviato questa lettera, che avevano pubblicato il 19 novembre del 2019, e che qui riproponiamo in parte:

”Sono una madre disperata, che ha perso una figlia di 40 anni per mano del suo compagno, che non ha poi scontato una giusta pena.

Un dolore insanabile mi pervade da 15 anni e non mi lascerà mai; la mia famiglia è stata devastata da questo evento tragico.

Nel 2004, nonostante le continue denunce e richieste di aiuto, mia figlia moriva con 22 coltellate alla presenza di suo figlio di 9 anni. Ripeto… 9 anni!!! Un bambino indifeso ha dovuto subire un evento drammatico e devastante, un trauma che non dimenticherà mai e che lo tormenterà per tutta la vita. Il colpevole ha pagato parzialmente per quel delitto efferato, volontario e premeditato.

L’ art. 575 del codice penale recita: “Chiunque cagioni la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni VENTUNO”. Al mostro sono stati invece inflitti solo 12 anni….., ma con l’effetto dell’indulto, ha scontato solo 8 anni.

Dopo pochi mesi dalla scarcerazione è stato arrestato per ben 2 volte per stalking…..

Ritengo che la giustizia sia…… Ingiusta,  perché la legge stessa è ingiusta!!!!”

Questo il suo amarissimo sfogo di due anni fa, che colpì tutta l’opinione pubblica vercellese

E oggi, tra i tantissimi che la piangono, anche l’amico fraterno Fabrizio Bragante, di San Germano, grande custode della cultura e della poesia vercellese, che su Facebok la ricorda così:

Ciao Silvana …
Buon viaggio Cavajer…
È stata un vero privilegio la nostra amicizia. Ti ricorderò sempre con affetto e stima e terrò cari i tanti momenti condivisi tra noi e la poesia.
Grazie per il tempo che abbiamo trascorso insieme e per tutti i pensieri che manterranno vicini i nostri cuori.
Ora potrai riabbracciare la tua cara Betty e il caro Renzo e godere finalmente della felicità eterna.
Un bacio nel vento per te dolce signora della poesia…
Da Cavajer a Cavajer…

Tuo Fabrizio

Alle parole di Fabrizio, si uniscono anche le mie, perché anch’io, come tanti le ho voluto bene, come ad una sorella maggiore che sapeva davvero poetare con tutto quello che le sgorgava dal cuore e dalla mente.

Ti sia lieve la terra, cara Silvana e ‘rposa ‘n pas.

Edm

 

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here