Addio all’ex assessore Luciano Caffi: aveva 75 anni

A 75 anni se n’è andato Luciano Caffi. Fu assessore nella seconda giunta di Fulvio Bodo in gran parte arrestata la mattina del 2 ottobre 1992. Arresto che Caffi ha sempre considerato ingiusto, rivendicando per gran parte della vita l’assoluzione in tutti i gradi di giudizio, e chiedendo che venisse fatta giustizia su una vicenda che gli aveva stravolto la vita, minandolo anche nel fisico, Lascia la sua Fernanda, i figli Giovanni Battista, Orso Maria, Roberto e Luca con le loro famiglie.

I funerali saranno celebrati domani, martedì 7 dicembre alle 15, nella parrocchia del Sacro Cuore al Belvedere.

Agente di successo della Utet, Luciano Caffi era entrato in politica nel Pri di Dario Colombo, per poi passare al Psi. Era un uomo intelligente e affabile. In seconde nozze aveva sposato il quotato soprano Fernanda Costa e con la moglie aveva dato vita ad una delle ultime rappresentazioni operistiche al teatro Civico. Personalmente lo ricordo con i suoi bambini, ancora piccoli, avuti da Fernanda, nel palco laterale del Civico a ridosso del palcoscenico a gustarsi le interpretazioni della moglie. Sembrava all’apice della felicità e probabilmente sono stati quelli gli anni in cui, in qualche modo, era era riuscito, se non a dimenticare, almeno a soffocare il ricordo di quel terribile 2 ottobre.

Poi aveva anche percorso la via della ristorazione, ma la sua vita era di nuovo diventata problematica e ultimamente stava male, molto male. E non mancava di scriverlo su Facebook. Fernanda gli è sempre stata vicina. E anche sui social Luciano Caffi non ha mai smesso di invocare giustizia protestando sui giornali la sua innocenza e sostenendo di aver subito una carcerazione assurda e inspiegabile, “come Tortora”.

Io continuerò a ricordarlo come una persona buona e mite, anche per me (lui come altri) totalmente estranea ai fatti che gli erano stati imputati: e non è solo un pensiero mio, viste le assoluzioni in tutti i gradi di giudizio.

Gli sia lieve la terra.

EDM